Primo presidente dell’Istituto bancario San Paolo di Torino nel secondo dopoguerra, fu uno dei più attivi esponenti del liberalismo in Piemonte. Antifascista, vicino ad Emanuele Sella, corrispondente di Giovanni Amendola, durante il regime fu in contatto con Luigi Einaudi, con la ‘rete’ di Benedetto Croce, nonché con Giustizia e libertà, cosa che gli costò un arresto nel 1935. Attivissimo durante la resistenza e membro autorevole del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, Coda si impegnò poi nella riorganizzazione del Partito liberale nel nord e fu membro della Consulta nazionale. Dal 1953 al 1957 fu vicepresidente nazionale del PLI. La sua nomina a presidente dell’Istituto bancario San Paolo di Torino nell’aprile del 1946 maturò per volontà di Einaudi, che ne apprezzava le doti organizzative, la dirittura morale e il carattere deciso, anche nel contrastare le ingerenze dei partiti. Bibliografia: Anton Dante Coda. UN MALINCONICO LEGGERO PESSIMISMO. Diario di politica e di banca (1946-1952), Gerardo Nicolosi (a cura di), Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, Olschki, Firenze, 2018 La Compagnia di San Paolo (1563-2013), W. Barberis e A. CANTALUPPI (a cura di), 2 vol., Einaudi, Torino, 2013