Pompeo Colajanni nasce a Caltanissetta il 4 gennaio 1906 da una nota famiglia del notabilato locale di tradizione democratica e repubblicana risalente al periodo risorgimentale. Sin da ragazzo si avvicina al Partito comunista, iscrivendosi all’organizzazione dei giovani comunisti di Caltanissetta, e si espone apertamente contro lo squadrismo fascista, propugnando la costituzione di un fronte unitario antifascista ed incorrendo in misure restrittive da parte delle autorità. Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università di Palermo nel 1928, è poi avviato alla frequenza del corso allievi ufficiali presso la scuola di cavalleria di Pinerolo (TO). Nel 1930 comincia ad esercitare l’attività forense a Caltanissetta fino a quando non è richiamato alle armi nel 1940 presso il battaglione cavalleggeri di Palermo. Qui comincia ad organizzare un’attività di resistenza clandestina e, per questo motivo, è più volte trasferito, fino a che, mandato prima a Pinerolo e poi a Cavour (CN), promuove la formazione dell’Amil (Alleanza militare Italia libera) che raccoglie alcuni ufficiali, tra cui il generale Raffaele Cadorna, delusi dalla gestione della guerra. Il 10 settembre 1943, avuta notizia dell’armistizio, il tenente Colajanni (non essendogli stato concesso nessun avanzamento di grado a causa dei trascorsi antifascisti) è fra i primi a guidare un gruppo di militari meridionali e giovani piemontesi sulle montagne intorno a Barge. È così che nasce il distaccamento “Pisacane”, uno dei primi nuclei delle brigate Garibaldi di cui Colajanni “Nicola Barbato” (dal nome del leader dei Fasci siciliani, Nicola Barbato). Abile interlocutore con tutte le forze politiche di ogni livello sociale, militarmente competente militari e abile mediatore, sarà protagonista della liberazione di Torino da lui guidata e coordinata, come comandante dell'VIII zona. Già vice comandante del Cmrp durante la lotta partigiana e vice questore di Torino subito dopo la Liberazione, viene successivamente nominato sottosegretario alla guerra nei governi Parri e De Gasperi. La sua attività politica si svolge prevalentemente nel Pci siciliano: è consigliere comunale a Palermo e vice presidente dell’Ars (Assemblea regionale siciliana) per due legislature fino ad essere eletto deputato nella circoscrizione di Torino nel 1975. Per il Pci ha ricoperto diversi incarichi, da membro del comitato centrale a segretario delle federazioni di Enna e Palermo. Attivo nel Consiglio nazionale dell’Anpi e nel Consiglio nazionale della pace, muore a Palermo l'8 dicembre 1987. A lui sono stati intitolati una via a Torino e un largo nel comune di Grugliasco e una lapide lo ricorda al Giardino Inglese di Palermo.