Collaudatore meccanico presso lo stabilimento genovese Artiglierie Ansaldo, dopo la caduta
del fascismo è tra i fautori della ripresa della vita sindacale prodigandosi per la libera elezione dei rappresentanti interni della fabbrica. Unitosi alla Resistenza dopo l’8 settembre 1943, e sfuggito a un tentativo di arresto in seguito a una delazione, nel dicembre del 1943 raggiunge le Capanne di Marcarolo (AL) entrando a far parte del 2° distaccamento della 3° brigata Liguria comandato da Ernesto Bossi (Maggi), del quale diviene vicecomandante. Il suo distaccamento è spesso impegnato in attività di supporto ai gappisti genovesi e, il 2 marzo
1944 a Genova, Colla sfugge nuovamente alla cattura, diversamente da Giacomo Buranello con il quale era in missione.
Tornato in montagna, si sposta per motivi precauzionali al 1° distaccamento della 3° brigata Liguria sotto il comando di Giacomo Miroglio (Moro). Sceso nuovamente a Genova nei primi giorni dell’aprile 1944 e venuto a conoscenza di un’imminente operazione che avrebbe interessato l’area della Benedicta presso le Capanne di Marcarolo, rientra in formazione ma, nelle prime fasi del rastrellamento, viene catturato a Masone (GE) e fucilato nei pressi di villa Bagnara, assieme ad altri dodici compagni. Decorato con croce al merito di guerra
alla memoria.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.134-135