Comando Presidio partigiano di Genova

  • Storia

    Comando Presidio di Genova si ripropone di rilasciare un certificato a tutti coloro che, pur avendo compiuto atti benemeriti, non hanno però i requisiti per essere compresi nelle categorie dei “partigiani” e dei “patrioti”. Si tratta di coloro che hanno elargito somme o materiali senza chiedere rimborso, cha hanno custodito nelle loro abitazioni radio, armi e materiali clandestini, che hanno dato ospitalità ed assistenza a ricercati politici, patrioti, evasi, conferendo così un titolo a chi, pur non partecipando direttamente alla lotta armata, si è distinto nel supporto al movimento clandestino, attraverso opere assistenziali, donazioni e aiuto materiale.
    Il lavoro della Commissione si sovrappone e sostituisce a quello dei numerosi enti certificatori dando vita ad una inedita stagione di produzione documentale. La risposta dei facenti domanda è così numerosa che, nell’agosto del 1946, la Commissione è costretta a spostarsi nella più adeguata sede di Via D’Annunzio, mentre il Cln vede una progressiva riduzione degli uffici e del personale, misura che ne anticipa la chiusura definitiva.
    Due sono dunque gli indirizzi verso cui si chiude il 1946: da un lato, quello che vede un Cln ridotto progressivamente ad un organo consultivo le cui funzioni amministrative sono in continua diminuzione, dall’altro quello che vede la Commissione ligure per il riconoscimento delle qualifiche partigiane, impegnata in un difficile lavoro di raccolta e di selezione del materiale.

    https://www.partigianiditalia.beniculturali.it/commissione/commissione-4/