Nel fondo AM, busta 1, fascicolo n.4 "Comando generale Alta Italia (Cvl). Azioni partigiane" sono reperibili documenti dattiloscritti del Comando generale per l'Italia occupata sulle azioni partigiane in Liguria, Piemonte e Lombardia per comunicazioni radio. Nel documento datato 18/10/44, redatto dal Comando generale per l'Italia occupata, si ha un estratto delle notizie di queste azioni. Nei pressi di Cogoleto (Ge) un distaccamento Sap ha fatto disertare 120 bersaglieri con un ufficiale; oltre alle armi e ai bagagli personali sono stati asportate numerose mitragliatrici con abbondanti munizioni e carichi di materiali vari; i bersaglieri sono stati accompagnati presso le formazioni partigiane. Durante l'azione una sentinella tedesca ha dato l'allarme e nella sparatoria che ne è conseguita quattro bersaglieri con un tedesco sono stati catturati. Pochi giorni prima reparti delle 6°, 81° e 82° brigate Garibaldi hanno assaltato i presidi di Borgomanero e Gozzano per alleggerire la pressione nemica nell'Ossola; specialmente a Gozzano i partigiani sono riusciti a penetrare interamente nella cittadina recuperando molti beni, salvo poi ripiegare a causa di un violento contrattacco nemico in ampia superiorità numerica.
In un documento del 13/11/44 redatto dal Comando generale per l'Italia occupata si apprende che dopo tre giorni di duri combattimenti contro preponderanti forze nazifasciste, le formazioni garibaldine della Valtrebbia hanno inflitto gravissime perdite al nemico entrando nei paesi di Marsiglia, Gorreto, Ottone, Rovegno, Montebruno e Rezzoaglio. A Torino sono state poste tre bombe a mano davanti all'Hotel Maestoso ad opera dei Gap, con tre morti e tre feriti nazifascisti. Il 27 ottobre presso Crosa un distaccamento della 50° brigata Garibaldi ha attaccato un autocarro fascista causando al nemico 21 morti e 20 feriti. Il 31 ottobre a Milano hanno giustiziato un milite fascista in via Manforte, presso la prefettura, e si ritirano per la reazione nemica.
Nel fondo FG, secondo versamento, busta 13, fascicolo n.9 "VI zona. Comando divisione Mingo" è reperibile il carteggio dattiloscritto redatto dal Comando Generale per l'Italia Occupata e indirizzato a tutti i comandi regionali e a tutte le formazioni; è datato 16/8/44 e tratta il riconoscimento da parte degli Alleati del contributo dei partigiani alla lotta liberatrice. Si riporta la decisione apparsa sul "Corriere di Roma" del 22/7/44 in cui la Commissione Alleata di Controllo annuncia misure per riconoscere il contributo partigiano per l'avanzata alleata, mirate alla facilitazione del reinserimento dei patrioti nella vita borghese nel passaggio dalla lotta alla vita normale del paese e ciò sarà garantito dalla creazione di un ufficio che dia continuità d'aiuto. Speciali gruppi di ufficiali saranno incaricati della sistemazione dei partigiani, e un notevole numero di essi verrà immesso in ogni comitato di governo di nuova formazione; riceveranno inoltre certificati attestanti la riconoscenza Alleata nei loro confronti. I diplomi riporteranno la seguente formula: "In nome dei Governi alleati dei popoli delle Nazioni Unite, Vi ringraziamo per avere combattuto il nemico sui campi di battaglia, nelle file dei patrioti, che hanno preso le armi per il trionfo della libertà. Combattendo il nemico in battaglia, compiendo atti di sabotaggio e fornendo informazioni militari, i patrioti italiani col loro coraggio e la loro abnegazione hanno dato un grande contributo alla liberazione dell'Italia ed alla grande causa comune di tutti i popoli e di tutti gli uomini liberi". I diplomi verranno firmati dal Generale Alexander, Comandante in capo delle forze alleate in Italia, da funzionari dell'AMGOT e da vari capi locali dei patrioti. Appare la firma manoscritta di "Simba" sotto la dicitura C.S.M. della Divisione.
Nel fondo FG, secondo versamento, busta 18, fascicolo n.2 "Cln alta Italia. Comando generale per l'Italia occupata" sono reperibili bollettini informativi dattiloscritti del Comando generale per l'Italia occupata, servizio informazioni militari datati complessivamente 15/7/44. Si riportano i movimenti di divisioni, armi e tattiche nemiche: ad esempio si registra un movimento ferroviario anomalo e più intenso del solito dal Brennero verso Bologna, e si ricorda quindi di bombardare tutti i giorni le ferrovie di Brennero e Tarvisio. I depositi di materiale pesante più importanti del momento si attestano sulla linea ferroviaria Brescia-Verona e nel Friuli. La linea di resistenza tedesca passa ora per La Spezia-Cisa-Cerreto-Cusna-Monti Cusna, Radici e Cisaglia-S.Benedetto-S.Martino-Piana allagata di Ravenna. Tra i maggiori timori tedeschi vi è la perdita del porto di Ancona e dunque dello sbocco nell'Emilia e nella pianura padana. I partigiani nelle ultime settimane hanno portato a distruzioni gravissime alle ferrovie di Verona, Trento, Treviso, Valsugana e Verona-Modena oltre che alla demolizione di numerosi ponti ferroviari. Innumerevoli gli atti di sabotaggio, propaganda e terrorismo tanto che i tedeschi hanno risposto con rappresaglie inenarrabili con stragi di donne e bambini. Si riporta che delle voci affermano che sarebbe in via di sperimentazione il razzo V2, descritto come bombe a gas non velenoso stazionante a lungo nelle zone colpite, da infiammare con altro gas per provocare esplosioni e incendi.
Nel fondo FG, secondo versamento, busta 25, fascicolo n.7 "Organizzazione Franchi" è reperibile un carteggio dattiloscritto datato 27/11/44 redatto dall'Organizzazione Franchi sezione Lanci e indirizzato al Comando generale Italia occupata, con oggetto la segnalazione di un campo di lancio scelto nella zona del monte Caucaso e l'uso di due frasi in codice: la frase negativa è "La luna è nuova", la positiva "La luna è piena". Seguono istruzioni sulla distribuzione del materiale a cura del Comando generale, sulla segnalazione a terra dell'area per il rifornimento notturno e il periodico report sulle condizioni del campo. La firma dattiloscritta è del capo sezione lanci "Catone".