Comitato di agitazione presso Odero Terni Orlando di Genova

  • Storia

    La classe operaia giunge allo sciopero generale del marzo 1944 dopo le esperienze di lotta accumulate nel 1943, a partire dal marzo di quell'anno. Altre proteste significative si verificano a fine anno, nel novembre-dicembre 1943, e sono l'occasione per verificare «il non ancora perfezionato collegamento fra strutture di fabbrica e organizzazione della lotta partigiana» (D. Adorni, Confederazione generale italiana del lavoro, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006, p. 526). Si pensa, dunque, all'insediamento nelle fabbriche di comitati segreti di agitazione, che rispecchino la struttura del sindacato unitario che si va costituendo in quei mesi – nascerà in giugno, sulla scia degli scioperi del marzo 1944 – e organizzino la lotta delle maestranze. I comitati risultano già in attività nel febbraio 1944 ed è grazie a tali strutture che le proteste del marzo diventano un grande sciopero generale diffuso in più città del nord e in alcune del centro.Con il passare dei mesi, i comitati interni di agitazione si strutturano in forme complesse, dando vita a organismi che mettono in contatto più realtà locali, a livello provinciale e poi regionale, per arrivare alla costituzione di un comitato di agitazione interregionale, che coordina la lotta in Lombardia, Piemonte e Liguria. È tale comitato che dà il via allo sciopero generale del marzo 1944, con il seguente appello:

    "[…] in tutte le fabbriche un grido unanime irrompe da ogni petto. Basta con la fame, vogliamo l'aumento delle razioni alimentari! Salviamo i nostri figli, i nostri vecchi, il nostro popolo da una morte lenta, dalla fame! Basta con le promesse: vogliamo fatti! Basta con le violenze, con le oppressioni, con le sevizie sui patrioti arrestati! Basta con le deportazioni, l'arresto e le fucilazioni dei giovani e delle loro famiglie! Basta con i saccheggi! Non una macchina, non un uomo, non un cannone per la Germania nazista! Lavorare per i tedeschi significa fame, miseria, deportazione; significa attirare sulla nostra città i bombardamenti, prolungare i massacri e finire come schiavi in Germania. Ma la lotta delle masse, lo sciopero generale impedirà l'attuazione di questo piano criminale.

    Scendiamo quindi in lotta uniti e compatti come lo siamo stati in dicembre; fermiamo le macchine, i tram, le ferrovie, tutti i mezzi di comunicazione, e imponiamo agli industriali profittatori le nostre rivendicazioni; le rivendicazioni per le quali il Comitato di agitazione della Lombardia, del Piemonte e della Liguria ci chiama alla lotta". 

    https://www.anpi.it/storia/148/il-comitato-di-agitazione

  • Sito web

    • Nome del sito www.isrlaspezia.it
    • URL http://www.isrlaspezia.it/strumenti/lessico-della-resistenza/brigata-garibaldi-cento-croci/