Mario Cristiani è stato un tenente della Divisione Rsi Alpina "Monterosa" di cui è stato responsabile della sezione politica e informativa, nonché direttore del carcere di Chiavari (GE) durante la Repubblica Sociale Italiana. Cristiani ha intrattenuto ottimi rapporti di collaborazione con il ferocissimo comandante delle Brigate Nere di Chiavari Vito Spiotta, responsabile di svariate uccisioni e torture ai danni di partigiani e civili della zona.
Cristiani era solito torturare le vittime con un forbicione da sarto. Buon conversatore, fuori dal suo ambiente appariva scherzoso e allegro: ai contadini che sapeva solidali con i partigiani usava ricordare, con sorriso faceto, che "gli sarebbe dispiaciuto se questa brava gente fosse dovuta passare un giorno nel suo ufficio". Massimamente fedele all'invasore tedesco quanto Spiotta, si era formato in Germania alla scuola della Gestapo di Kalterbrunnen; lì aveva appreso le tecniche di guerriglia dei partigiani cecoslovacchi responsabili dell'uccisione del governatore del protettorato di Boemia e Moravia Reinhard Heydrich. Ebbe anche modo di costituirsi una rete di amicizie tornatagli utile dopo la guerra, quando l'unica azione rimasta era fuggire in altri paesi per salvare la propria vita. L'Organizzazione tedesca Odessa, che aveva organizzato con successo la fuga dei più noti criminali nazisti, aiutò anche Cristiani. I 33 crimini di cui fu dichiarato responsabile nel processo che condannò a morte i torturatori chiavaresi Vito Spiotta, Giuseppe Righi e Enrico Podestà, restarono sempre lettera morta per il tenente della "Monterosa". Egli infatti fuggì in Sud America assieme ad un altro feroce assassino delle Brigate Nere, il sanguinario sacerdote Francesco Minasso noto come "Padre Illuminato". Nessuno dei due venne mai raggiunto dai provvedimenti penali, vivendo in pace il resto della loro vita.
Fonti: Documento dattiloscritto con sintesi dell'operato di Spiotta, Righi , Podestà e collaboratori conservato nel fondo "Bartolozzi-Divisione Garibaldi Coduri", busta 1, fascicolo 12, presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova;
Antonini, Sandro, "La "Banda Spiotta" e la Brigata Nera genovese "Silvio Parodi". Una anatomia dei crimini fascisti: 1943-1945", De Ferrari Editore, Genova 2007, pp. 26-27, 31, 91, 134, 142, 145.