Ctln Comitato toscano di liberazione nazionale

  • Storia

    Sede: Firenze
    Date di esistenza: 1943 ott. 9 - 1946 giu. 26

    Intestazioni:
    Comitato di liberazione nazionale - CLN Toscana, Firenze, 1943 - 1946, SIUSA

    Il Comitato toscano di liberazione nazionale (CTLN) fu l'organo politico della Resistenza toscana. Erede dei comitati interpartiti e fronti antifascisti già attivi in Toscana dopo il 25 luglio 1943, si formò il 9 ottobre dello stesso anno; i partiti che dettero vita al CTLN furono il Partito comunista italiano (PCI), il Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), il Partito d'azione (PDA), la Democrazia cristiana (DC) e il Partito liberale italiano (PLI). Il CTLN tese fin quasi dalla sua costituzione a presentarsi non solo come guida politica della lotta resistenziale ma anche e soprattutto come organo di governo del territorio liberato dall'occupazione nazifascista. È noto che le dichiarazioni ufficiali in proposito non manchino a partire dal periodo della più stretta clandestinità: già il 2 novembre 1943 il Comitato proclamò solennemente che avrebbe proceduto appena possibile ad un'autonoma assunzione dei poteri, politici e amministrativi, nel campo locale. Intenzione proclamata e ribadita più volte che spinse prima di tutto a curare l'aspetto organizzativo interno nel passaggio dalla fase clandestina a quella legale. In un manifesto ai toscani approvato dal CTLN il 7 giugno 1944 e reso pubblico il 14 dello stesso mese, l'assunzione dei poteri, anche se ovviamente allora solo potenziale, venne sostenuta con la necessità di "meritarsi la libertà" chiamando la popolazione alla mobilitazione generale e presentando lo stesso Comitato come rappresentante del popolo e unica autorità politica ai cui ordini, d'accordo con le autorità alleate, obbedivano le formazioni partigiane e tutti i cittadini liberi. Il CTLN sarebbe rimasto in funzione anche dopo la liberazione per l'opera di ricostruzione materiale e rinnovamento morale, per promuovere il massimo di energia per l'opera di assistenza e di miglioramento sociale e infine per esercitare opera di controllo politico contro possibili risorgenze del fascismo. Alla vigilia dell'11 agosto 1944, giorno della battaglia per la liberazione della città, il CTLN perciò si dotò di una robusta struttura organizzativa che avrebbe dovuto essere in grado di affrontare i nuovi compiti e che operò attivamente almeno fino alla fine del 1945: ufficio A Presidenza, ufficio B Segreteria, ufficio C Consulenza legale, ufficio D Affari economici o finanziari, ufficio E Alimentazione e trasporti, ufficio F Opere assistenziali, ufficio G Opere di cultura, ufficio H Lavoro, ufficio I Rapporti con i comuni e gli enti locali, ufficio L Stampa e propaganda. Tale struttura prevedeva la presenza di una commissione originariamente denominata "di controllo di pubblica sicurezza" alle dipendenze dell'Ufficio politico (o Ufficio informazioni) del Comitato, commissione a cui Prefetto e Governatore alleato a partire dal febbraio 1945 imposero di cambiare tale denominazione per assumere quella di "Commissione di controllo politico" con l'evidente intenzione di togliere allo stesso CTLN qualsiasi ingerenza nella gestione dell'ordine pubblico. Pur nel progressivo svuotarsi delle proprie prerogative politiche dopo l'estate 1945 il CTLN non mancò di impegnarsi attivamente sul piano del radicamento territoriale e della raccolta di informazioni per le commissioni di epurazione. Il Comitato si sciolse il 26 giugno 1946.

    https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=53403

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