Partecipa alla Prima guerra mondiale come pilota con il grado di maggiore. Laureato in giurisprudenza, diventa un noto avvocato del foro spezzino. Intorno al 20 settembre 1943 si
costituisce alla Spezia il Comitato provinciale del Partito d'Azione di cui fanno parte Alfredo Contri, Vero Del Carpio (Boia) e Mario Foce: ad essi qualche giorno dopo si aggregano lo stesso
Da Pozzo e Vinicio Manfrini. Quando il Pda, agli inizi del 1944, entra nel Cln provinciale, è proprio Da Pozzo a rappresentarlo in seno a questo organo e il suo studio di avvocato diventa sede di riunioni clandestine. Il 14 maggio 1944 Da Pozzo parte, insieme all’azionista Cesare Godano, per recarsi a Genova con lo scopo di contattare il centro regionale del partito: incappati in una retata tedesca a Chiavari, Da Pozzo riesce fortunosamente a salvarsi e prosegue nella sua attività organizzativa per il Pda ma ormai ha sulle sue tracce i nazifascisti. Viene arrestato dalle SS a Pontremoli (MS) il 15 luglio 1944 e inviato al carcere di Migliarina (SP), ove rimane sino al 29 luglio 1944. È quindi trasferito nelle carceri di Marassi a Genova, successivamente in quelle di San Vittore a Milano e nel Campo di Bolzano (matricola 5184 A). Il 19 dicembre è tradotto a Gunskirchen, sottocampo di Mauthausen, e viene classificato come prigioniero politico. Nel lager viene messo a lavorare in una squadra addetta al taglio dei boschi dell’alta Austria. Muore nel campo il 20 aprile 1945.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.151-152