Prima dell’8 settembre si impegna a diffondere le idee antifasciste tra i lavoratori dello stabilimento Ansaldo Fossati e partecipa da subito alla Resistenza nel quartiere genovese di Pegli. Dopo essere venuto a conoscenza della fucilazione del fratello Mario, avvenuta al passo del Turchino, decide di intensificare la propria attività: lasciata Genova nel settembre 1944, raggiunge i monti per arruolarsi nelle formazioni garibaldine. Attivo nella zona di Acqui Terme, opera nel 1° distaccamento della 79ª brigata Acqui, che dal dicembre 1944 assume il nome di Viganò, in onore del suo primo comandante Guido Ivaldi (Viganò). Il 2 febbraio 1945, sceso a Morbello con i compagni, viene sorpreso da un’offensiva condotta da forze fasciste e reparti della Turkestan. Durante il combattimento viene colpito a morte, insieme a Giacomo Bruzzone (Marzo), Pietro Rizzo (Camogli) e al partigiano straniero Katiuscia, di cui si conosce solo il nome di battaglia.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari Editore, Genova, 2021