Di questo Distaccamento, che porta il nome della cittadina di Ceriana (IM), il primo organizzatore è il patriota Romeo Veneziano (Angelo), riuscito a tornare nel suo paese natale dopo l'allontanamento dalla Sicilia e la cattura da parte dai tedeschi da cui era riuscito a sfuggire. Una volta a Ceriana organizza il movimento partigiano assieme ad antifascisti locali dapprima dissuadendo i giovani del paese dal presentarsi ai bandi di mobilitazione della RSI, poi raccogliendo pistole e moschetti. Nel maggio del 1944 il Distaccamento entra in attività rapportandosi con i Distaccamenti garibaldini nella zona dei monti Carmo Langan e Ceppo. Il recupero di armi, munizioni, viveri e vestiario avviene in collaborazione con Gino Dani (Capitano Franco o Franco), esponente del CLN di Genova che aveva preso parte alla costituzione della Brigata "Giustizia e Libertà" di Sanremo (IM), basandola su un'organizzazione di tipo SAP. Un intervento ardito del Distaccamento di Ceriana è quello di distruggere con bombe a mano una macchina di poliziotti fascisti giunti in paese per effettuare arresti: cinque repubblichini di guardia alle mine in località Riana Grande spariscono in una notte con armi, munizioni ed esplosivo. Nel frattempo giunge a Ceriana per prendervi stanza la VII Compagnia Bersaglieri fascista. Circa due mesi dopo, quando vanno via, i bersaglieri da 180 si sono ridotti ad una quarantina, avendo gli altri raggiunto i partigiani.
Intanto il Distaccamento di Ceriana entra a far parte del Battaglione omonimo comandato da Candido Bertassi (Capitano Umberto o Umberto), diventandone la 1° Compagnia comandata da Romeo Veneziano, incaricata di operare in tutta la valle Armea e sabotare la rotabile Sanremo-Ceriana-Baiardo. Durante la battaglia di Baiardo il plotone partigiano, comandato dal sergente Antonio Crespi (Drago), disperde una quarantina di tedeschi causando perdite al nemico e catturando un mulo e munizioni. Nel secondo giorno della battaglia la squadra del primo plotone, comandata da Mingo Rebaudo (Giorgio), interrompe la rotabile Ceriana-Baiardo facendo saltare il Ponte della Villa e impedendo così ai tedeschi di inviare rinforzi di artiglieria. In seguito alla forte pressione nemica proveniente da Apricale e San Romolo, si decide il ripiegamento verso la località Beulla e l'abbandono dell'abitato di Baiardo.
Nel frattempo il "Capitano Franco" promette che al più presto gli Alleati avrebbero effettuato un lancio di armi automatiche ma, sorti dei dissidi tra il "Capitano Umberto" e il Comando della 2° Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", il Battaglione viene dissolto.
Fonte: Fonte: Biga, Francesco, Iebole, Ferruccio, "Storia della Resistenza imperiese. I Zona Liguria", volume V, Imperia 2016, pp. 99-100
I motivi specifici di questi dissidi vengono chiariti leggendo una comunicazione originale del 29/08/1944 inviata da Carlo Farini (Simon), comandante del Comando Militare Unificato Regionale Ligure, ad Augusto Miroglio (Barese), segretario della Federazione del Pci di Imperia.
Vi si legge testualmente:
"unisco una lettera per il Cap. Franco di Sanremo che vorrai trasmettere. Per tua conoscenza il Cap. Umberto col suo tirapiedi Berio, che comandano la sola formazione che sia dipendente dal Franco e quindi dai socialisti, si è reso colpevole di una serie di propri reati contro la popolazione: requisizioni forzate, pagamento dei prodotti a prezzi irrisori, prelevamento di prodotti a mezzo di buoni restati in mano dei contadini senza che ne avvenisse fatto il saldo (e che dovremmo saldare noi), utilizzazione e falsificazione della firma di Curto per estorcere del denaro o per requisire delle vacche. Avevo disposto per l'arresto di tutti e due ma Umberto è sfuggito perchè in questi giorni, in seguito a ordini di Franco, si è spostato nei pressi di Sanremo; abbiamo però preso Berio. Se si fosse trattato di altri elementi li avremmo senz'altro passati per le armi, ma essendo sotto il controllo dei "cugini" abbiamo creduto limitarci al fermo di Berio e all'invito di Franco a venire al Comando Divisionale per giudicarlo, pronti peraltro a lasciarlo in libertà se è necessario onde non guastare i nostri rapporti con i soc. Teniamo però mettere Franco in presenza dei fatti, prenda poi lui la sua responsabilità. Ho tenuto a darti comunicazione di quanto sopra per la tua documentazione. Sarà quindi bene che te ne ricordi. Saluti, Simon".
"Curto" è Nino Siccardi, personalità di primo piano nell'organizzazione e comando dei GAP imperiesi con i quali effettua numerose azioni nel capoluogo e nei dintorni, entrando a far parte del triangolo militare del PCI imperiese assieme, tra gli altri, a Felice Cascione (U Megu) di cui prende il posto al comando delle formazioni garibaldine dopo la sua morte il 27/01/1944. a Luglio diventa comandante della divisione "Cascione" e prende parte ad importanti combattimenti nell'imperiese.
"Berio" non è al momento ancora stato identificato.
Il documento è custodito nel Fondo Cln Imperia, busta I 115, fascicolo "Cln e Partiti agosto 1944", conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.