Distaccamento Garibaldi Val Brevenna

  • Storia

    Il 5 febbraio 1945, un lunedì, si costituisce il distaccamento “Valbrevenna” della brigata Oreste, a quanto risulta da una sorta di autocertificazione firmata da Gioacchino Sorrentino (n. 1924 a Marsala, in provincia di Trapani), un ex militare colto dall’8 settembre a Casale Monferrato e rifugiatosi a San Bartolomeo di Vallecalda, poi entrato a far parte delle formazioni partigiane del Tobbio: scampato al rastrellamento della Benedicta, aveva trovato riparo a Carsi – «dove ha dovuto lavorare per mangiare pur non essendo abituato», scrive egli stesso – e in un secondo momento era entrato in contatto con il distaccamento Maffei, prima di assumere l’incarico di vice comandante del nuovo distaccamento [1]. Il comandante è CÈ, o CESARE, Pietro Tammaro (n. 1910 a Pozzuoli, ma di Sampierdarena), già comandante di un Gap a Sestri [2]. Il vice è SIRIO e ciò lascia supporre che il suo reparto, il distaccamento Ravera, si sciolga prima della fine della guerra e in parte confluisca nel distaccamento di CESARE [3]. Tale distaccamento prenderà nome “Fanny” [4],  in memoria di Umberto Mandelli (n. 1925 a Merate, in Brianza), alpino disertore della divisione Monterosa, partigiano FANNY del distaccamento Verardo, ucciso a Casella il 1° aprile 1945 durante uno scontro a fuoco. Il distaccamento stabilisce la propria base principale a Nenno, dove ha già sede del servizio di staffetta del distaccamento corrieri di MOSCHIN e dove può contare sull’appoggio di alcuni partigiani locali, fra i quali FRANCO di Casella (Franco Repetto, n. 1923), GILDO (n. 1909) e Ercole (n. 1920) di Nenno, LUIGI di Cornareto (Luigin du Curnàio, n. 1905).