La formazione ha origine dalle brigate e dai distaccamenti sorti nella zona dell'Appennino ligure-alessandrino compresa fra le valli Stura e Scrivia. Le prime bande si costituiscono nell'autunno 1943: quella di Piancastagna, fra la valle dell'Erro e l'alta val d'Orba, è comandata da Walter Fillak (Gennaio o Martin), una seconda (la cosiddetta “banda di Voltaggio”), alle falde del monte Porale, da Giuseppe Merlo (Franco) ed una terza, nei pressi dei Laghi della Lavagnina, da Edmondo Tosi (Ettore). Nella prima metà del gennaio 1944, la banda della Lavagnina, quella di Piancastagna ed un gruppo di partigiani separatisi dalla banda di Merlo, costituiscono la 3ª brigata Garibaldi Liguria, composta da una quarantina di effettivi, il cui comando militare, affidato a Tosi, è dislocato a Cascina Brignoletto. Il 13 gennaio la brigata effettua la prima azione contro un distaccamento della Gnr di Pietrabissara dislocato sul monte Zuccaro, conclusasi con la cattura e la fucilazione di nove militi. A marzo, con l'afflusso di giovani renitenti al bando Graziani, la 3ª brigata raggiunge circa 500 uomini. Ad aprile, dopo il rastrellamento della →Benedicta e la dispersione della formazione, gli ex componenti della 3ª brigata, fra i quali lo slavo Gregorio Cupic (Boro), Oscar Barillari (Ruggero), Saverio De Palo (Macchi) e Alfonso Viganò (Lux), si riuniscono a cascina Palazzo, sul bric dell'Arpescella. Assunto da Franco Gonzatti (Leo) il comando della nuova formazione dislocata nei pressi delle Capanne di Marcarolo, la brigata Buranello, nucleo essenziale della futura divisione, con una quarantina di effettivi inizia ad operare fra le province di Alessandria e Savona, in un settore soggetto a frequenti attriti fra le formazioni garibaldine e quelle autonome e caratterizzato da una non chiara delimitazione delle rispettive zone d'azione. A metà agosto la Buranello si divide in tre distaccamenti: il primo comandato da Cesare Dattilo (Oscar), dislocato a Vara Superiore, il secondo da Viganò, sulle colline di Ovada, ed il terzo, in località Palazzo, da Vito Doria (Carlo). Nello stesso mese si unisce alla brigata una batteria costiera, dislocata a Terralba (Arenzano) e composta da un’ottantina di elementi, sotto il comando di Achille Paolo Casetti (Simba), poi Capo di stato maggiore divisionale. A settembre Carlo, a fronte dell’aumento degli effettivi, decide di costituire una nuova divisione con il proprio nome, scelta che andrà incontro a severe critiche. Per sanare i contrasti, il 22 settembre, in una riunione alla quale partecipano il comandante della VI Zona Anton Ukmar (Miro) ed i rappresentanti dei Cln locali, viene sancita la nuova denominazione di 2ª divisione unificata Ligure-alessandrina, al cui comando viene riconfermato Doria e di cui vengono definiti i limiti territoriali di operazione. La divisione, che ingloba anche le formazioni minori dislocate nel suo stesso settore, è composta dalle brigate Buranello di Cesare Dattilo e Garibaldi Mazzarello di Piero Martini (Giacomino), dalla brigata di manovra Bonaria di Domenico Lanza (Mingo) e dalla formazione Matteotti-Val Bormida. Dopo il rastrellamento di Olbicella del 7-10 ottobre, che segna il fallimento della tattica difensiva adottata del suo comandante, la divisione si trova ridotta a poco più di un centinaio di effettivi. Il 16 novembre Doria viene quindi destituito e nasce la divisione d'assalto Garibaldi Mingo, intitolata alla memoria di Lanza, caduto in combattimento a Piancastagna, il cui comando è affidato a Cupic. Nell'inverno 1944-45 la divisione ingloba bande autonome attive fra le valli Orba e Lemme. Nel febbraio 1945 la brigata Patria E.Vecchia, comandata da Giovanni Battista Vanni, e la nuova brigata Martiri della Benedicta, nata dalla fusione delle bande di Piero Pesce (Veniero) e Giuseppe Merlo, passano anch’esse alla divisione, che raggiunge ora i 600 effettivi. Nelle fasi finali del conflitto, la Mingo, garantendo il costante controllo dell'Appennino ligure-alessandrino, contribuisce all'attuazione del Piano A predisposto per la liberazione di Genova.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2021
Al 19/05/1945 la composizione della Divisione è la seguente:
Comandante: Cupic, Gregorio, (Boro);
Vicecomandante: Cavaretta, Manlio, (Bianco);
Commissario: Barillari, Oscar, (Ruggero);
Vicecommissario: Zulnetti, Dino, (Sergio);
Capo di Stato Maggiore: Casetti, Achille Paolo, (Simba).
Fonte: comunicazione del 19/05/1945 del comando Divisione “Mingo” al Comando della VI Zona Operativa Liguria con elenco dei membri del comando Divisione e delle sue Brigate Garibaldi “Buranello”, “Emilio Vecchia”, “Olivieri”, “Macchi” e “Pio” conservata nel Fondo "Franzone Umberto e Mafalda", busta 1, fascicolo 1 "Divisione Mingo", conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.