Eca Ente comunale di assistenza di Genova

  • Storia

    L’Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.) fu la nuova denominazione che la legge 3 giugno 1937, n° 847, dava alle preesistenti Congregazioni di carità, che venivano soppresse: non a caso il fascismo sostituì la parola "Carità" con la parola "Assistenza".
    Tali nuovi enti acquisirono anche l'intero patrimonio delle Congregazioni di carità.
    Nell'ambito del trasferimento in mani pubbliche dei compiti di assistenza, l'Ente si dotava di un proprio statuto e si poneva lo scopo di assistere coloro che si trovassero in condizioni di particolare necessità, doveva anche promuovere il coordinamento delle varie attività assistenziali esistenti nel comune. Compiti sussidiari erano:
    - curare gli interessi dei poveri, assumendone la rappresentanza legale davanti alle autorità amministrative e giudiziarie;
    - promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e di tutela degli orfani e dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti indigenti; amministrare le istituzioni di assistenza e di beneficenza ad esso affidate, così come i lasciti e le donazioni. 
    Venne disposto che i lasciti e i legati che avevano come destinatari i poveri dovessero pervenire all'E.C.A.
    Oltre a mantenere attività simili alle Congregazioni di carità, nel corso degli anni, sono demandate agli ECA altre forme di assistenza, ad esempio: post bellica (1945-1963), soccorso invernale (1954-1963), l'assistenza agli invalidi civili ciechi (1966-1975). 
    Ai sensi dell'art. 25 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, "Trasferimento e deleghe di funzioni amministrative ai comuni", gli enti comunali di assistenza vennero soppressi e le loro funzioni, competenze, personale e beni trasferiti al comune in cui l'ente stesso aveva sede. Era inoltre previsto che le regioni con proprie leggi determinassero le norme sul passaggio del personale, dei beni e delle funzioni dei disciolti E.C.A. ai rispettivi comuni.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Ente_comunale_di_assistenza