Partigiano genovese di formazione ignota, forse è attivo nei Gap. Viene arrestato nel luglio 1944 dopo una laboriosa indagine diretta dal capo dell'ufficio politico della Questura, Giusto Veneziani.
Nel Fondo "Giannecchini-Toscano", busta 3, fascicolo n.8 conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea - ILSREC - di Genova, è reperibile copia statica di un rapporto sd redatto presumibilmente dal Veneziani stesso al termine delle indagini sui partigiani genovesi e contenente nominativi e sintesi dell’operato di numerosi "ribelli" tra cui il Fadda. in esso egli viene così descritto:
"Arrestato nel 1938 per essersi accodato con altri individui allo scopo di attentare alla vita del Capo del Governo in occasione della preannunciata visita a Genova ed inviato al confino di polizia, ne venne liberato durante il periodo badogliano. Dopo il settembre 1943 si rese irreperibile. E' stato arrestato in casa di Ghirelli Agostino e Cionciolini Iolanda, presso i quali aveva trovato ricetto. Anche il Fadda nega di appartenere all'organizzazione comunista ma invano perchè in casa del Longhi (Aleandro Longhi) vennero trovate due fotografie che il Longhi avrebbe dovuti appiccare su documenti falsi, il che dimostra che egli aveva degli incarichi da parte del partito comunsta, il quale ultimo altrimenti non si sarebbe preoccupato di fornirlo di documenti di copertura. Si ritiene che il Fadda abbia partecipato a degli omicidi, specie quelli verificatosi nei dintorni dell'abitazione della Cioncolini e del Ghirelli, ma in proposito non è stato possibile accertare alcunchè di positivo".