Carabiniere, il giorno dell'Armistizio si trova in servizio ad Imperia. Per sfuggire al collasso dell'esercito egli abbandona subito il suo posto e nasconde una valigia piena di bombe a mano in una località nei pressi della città, recuperate poco dopo dalla moglie (Santa Cevasco, successivamente la partigiana "Santa") lì giunta in treno. Nel negozio di famiglia Ernesto ha un diverbio con un militante fascista e quest'ultimo lo denuncia presso i suoi caporioni, tanto che alcuni militari giungono a prelevarlo per portarlo nella Casa del Fascio (di Imperia?) dove subisce gravi minacce.
Dopo tale evento la famiglia, su consiglio di un amico in Questura, si trasferisce in Val Trebbia a Cerignale (PC) e l'uomo si unisce ai primi gruppi di partigiani fino a divenire comandante della Brigata Garibaldi di manovra Sap "Castelletto", Divisione Giustizia e Liberta' "Matteotti", VI Zona Operativa Liguria. La moglie è divenuta membro della Brigata già da qualche tempo ed anche la figlia, Mafalda Festuco (Dorina) è attiva nel comando della Divisione Giustizia e Libertà "Matteotti" della VI Zona.