Partigiano della Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale, appartenente alla Brigata SAP Mirolli Pinetti con il nome di battaglia di Attila. Fu fucilato in corso Galliera a Genova (quartiere di Marassi) il 14 gennaio 1945 e gli venne successivamente intitolata una brigata GAP. Suo fratello Giovanni fu fra i martiri dell'eccidio di Cefalonia.
La morte di Firpo è legata alla cosiddetta Strage del Panino e della Mela, doppiamente tragica sia perché non avvenne per atto di rappresaglia ad un attacco delle forze di Liberazione sia per il modo in cui furono uccisi i partigiani: tredici detenuti furono prelevati dal carcere di Marassi con diversi camion e portati in località prossime alle loro abitazioni.
Gli era stato detto che sarebbero stati liberati e a ciascuno di loro furono messi in tasca un panino ed una mela. Probabilmente tale gesto aveva lo scopo di tenerli tranquilli e rassicurarli durante il tragitto.
Alcuni furono fulminati con colpi alla nuca appena scesi dal camion: i partigiani Giuseppe Biscuola, Antonio Tronfi, Giovanni Meloni, Efisio Atzeni, Attilio Firpo, tutti abitanti nel popolare quartiere di Marassi, Jursè e Spataro (questi ultimi uccisi al quartiere del Campasso, vicino a Sampierdarena), altri due a Borzoli e quattro in piazza Baracca a Sestri Ponente.
Lo sdegno provocato in città fu tale che i fascisti inventarono una versione dei fatti affidandola ai giornali di regime, nella quale si imputava la strage a regolamenti di conti tra bande di ribelli e ad "esecuzioni bolsceviche".