Forte Santa Tecla di Sanremo

  • Storia

    Il forte è situato sul porto vecchio di Sanremo (IM) e ha una pianta triangolare, protetta da muri a scarpata e con potenti bastioni sugli spigoli. L’artiglieria, più che essere puntata verso il mare, tendeva a poter manovrare verso la città.
    Il Forte Santa Tecla fu edificato negli anni 1755-56, su progetto di Giacomo De Sicre e Alberto Medoni, per disposizione della Repubblica di Genova, non con scopi difensivi bensì per “tenere a dovere i sanremesi”. L’iniziativa era stata intrapresa a seguito dell’insurrezione popolare del 1753 scatenata dalla decisione di Genova di separare Sanremo dalla Colla. I rivoltosi, disarmati i soldati e imprigionato il Commissario Giuseppe Doria con la sua famiglia, non avevano trovato un’intesa con le città vicine né l’appoggio dei Savoia e avevano finito con l’arrendersi al generale Agostino Pinelli, ingannati da un presunto atto di clemenza di Genova. Era seguita un’aspra repressione con arresti e sentenze capitali, tasse e confische di beni, soprusi, violenze ed umiliazioni. Lo stesso Pinelli, spregiudicato e spietato nella trattativa di resa e poi nel governo della città, propose a Genova la costruzione di una fortezza per domare la popolazione ribelle. Il suo successore F. Maria Sauli, altrettanto duro ed aggressivo, approvò il progetto del forte e, prima di lasciare il governo della Città, nel 1754 dispose la demolizione delle tredici case di Pian di Nava per far posto alla nuova costruzione, risparmiando tuttavia la Torre della Marina, eretta nel 1563 nell’ambito del sistema difensivo costiero, che sarebbe stata inglobata nel forte.
    Il forte, a pianta triangolare e bastionato sui vertici, è un tipico esempio di architettura militare del settecento, uno dei pochi rimasti intatti sulla costa ligure. Si sviluppa su tre piani: il piano terra comprende l’alloggio del Comandante, i magazzini, la cappella e la cisterna; il primo piano, gli alloggi per il sergente e il cappellano, i quartieri della guarnigione e la polveriera; il secondo piano gli alloggi per due capitani, un quartiere per i soldati, i magazzini e le batterie, due rivolte verso terra ed uno verso mare. La potenzialità del forte era di 16 pezzi d’artiglieria, disposti su baluardi anteriori e di altri 5 più piccoli sul bastione posteriore. Il contingente militare era composto da due compagnie di 40 uomini ciascuna.


    Durante il periodo della Prima Guerra Mon­diale le aree circostanti il forte vennero adibi­te a base per idrovolanti con gli hangar rea­lizzati al posto degli spalti: oggi sono ancora visibili net Porto Vecchio gli scali realizzati per l’alaggio degli apparecchi. Durante loccupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale fu uti­lizzato come deposito di munizioni ma anche come luogo di detenzione, torture e fucilazioni.