Forze Armate italiane Bersaglieri Comando di Taggia
Storia
Nel Fondo FG secondo versamento, busta 1, fascicolo n.6 " I zona. Divisione d'assalto Garibaldi. Comando 5 brigata L. Nuvoloni" è reperibile il carteggio dattiloscritto e manoscritto tra il Comando brigata Nuvoloni e il Comando bersaglieri di Taggia. In un documento datato 19/8/44 dattiloscritto, redatto dal comando della brigata Nuvoloni e indirizzato ai Comandi di distaccamento e alle altre formazioni partigiane, si autorizzano cinque bersaglieri del comando di Taggia e uno fuggito di prigione, tutti disertori dell'esercito repubblicano, ad attraversare la zona partigiana per recarsi nelle zone di loro provenienza; si specifica che sono stati interamente disarmati dall'armata stessa. Vi è firma dattiloscritta e manoscritta del comandante di I e II zona della Liguria "Simon", e dattiloscritta del comandante di divisione "Curto". Nel documento dattiloscritto dal comando della brigata Nuvoloni e indirizzato al comando Bersaglieri di Taggia, datato 28/8/44, si avvertono i bersaglieri della consapevolezza della loro intenzione di fare azioni di rappresaglia contro la popolazione taggiasca per punirli della diserzione di elementi Bersaglieri entrati come forza attiva nelle file partigiane. Si prosegue con un avvertimento per chi potrebbe "incorrere in seri errori" poiché la popolazione non deve essere coinvolta in faccende che competono unicamente i soldati e tali provvedimenti sarebbero sleali a danno di innocenti. La brigata ricorda di non aver mai adottato sistemi illeciti e inumani, ma assicura il comando dei Bersagliersi che passerebbero immediatamente ad atti di rappresaglia senza fine nel momento in cui risultasse un'aggressione alla popolazione da parte dei Bersaglieri stessi. Vi è la firma dattiloscritto del comandante di brigata "Ivano".