Francone è nato a Torino il 26 settembre 1947 da una famiglia originaria del biellese. Si avvicina al Fuori! pochissimo dopo che è stato costituito, insieme a Riccardo Rosso. Enzo è uno degli occupanti di Palazzo Campana, dove si laurea in Economia, nel 1968 e frequenta per un breve periodo le formazioni dell'epoca della sinistra extraparlamentare. Soprattutto gruppi di ispirazione situazionista da dove gli derivano, forse, le sue idee per iniziative. Per esempio, nella primavera del 1972 è tra gli animatori di una manifestazione del Fuori! che si chiama "Riprendiamoci la Città" in Galleria San Federico. Un sonoro insuccesso numerico, ma su idee che gli sono rimaste come leitmotiv per tutta la vita e son state feconde. Tra le altre quella di mettere insieme il movimento di liberazione omosessuale ai tanti gruppi e movimenti che allora (e poi anche dopo) hanno caratterizzato la natura dei movimenti di liberazione di quegli anni. Enzo partecipa da protagonista alle manifestazioni di Sanremo del 1972 e ai primissimi anni del Fuori!, e fa parte di una comune, una delle prime se non la prima, di Torino costituita da gay e femministe. Dopo qualche anno si trasferisce in Inghilterra, a Londra, facendo il percorso inverso di Mario Mieli (lui arrivava da Londra a Sanremo nel 1972). Lì conosce bene la situazione londinese anche dei gruppi gay e lesbici e poi tra la fine del 1976 e il 1977 torna in Italia. In quel momento inizia un secondo periodo di coinvolgimento che lo vede protagonista in numerose iniziative, elaborate anche grazie alla sua esperienza inglese. La vena situazionista non è scemata (una sua trasmissione radiofonica su Radio Radicale si intitolava "culo selvaggio"...), E’ presente ai primi momenti di nascita di IGA, International Gay Association, oggi ILGA, come rappresentante del Fuori!. È uno degli artefici della svolta compiuta con il Congresso di Torino del 1978, anno in cui nasce (tra le altre cose) il Disco Dance Fuori! di cui è un animatore fino alla sua trasformazione in club/bar in via Garibaldi 13, e di cui diventa il gestore. È segretario del Partito Radicale piemontese, per il quale manifesta numerosissime volte in Italia, ma è soprattutto all'estero che compie, per il Fuori!, due vere e proprie azioni coraggiose (quasi temerarie), ovvero la manifestazione a Teheran del 1979 contro il regime degli ayatollah e quella a Mosca nel 1980, durante le olimpiadi. Quando finisce la sua esperienza col bar di via Garibaldi si chiude anche la sua seconda fase di vicinanza al Fuori! e qualche anno prima anche col Partito radicale, e negli anni di mezzo è lontano dal movimento, si costruisce una professionalità come rappresentante e politicamente si avvicina ai Verdi piemontesi occupandosi a lungo di assistenza e di anziani con Manuela Rampi. Nel 2004/2005 si riavvicina alla Fondazione Sandro Penna ed è uno dei fondatori dell'Associazione Lambda e tra gli animatori del primo progetto di friendly home, ma soprattutto profonde molte energie nel Comitato Torino Pride e poi nel Coordinamento Torino Pride, lasciando una storia di esperienze e di rapporti dietro di sé importanti. Talmente importanti che molti di loro parteciparono agli ultimi mesi della sua vita, con affetto e dedizione, dando una prova autentica di cosa significhi fare comunità. Enzo credeva anche molto nell'Associazione Radicale Certi Diritti, quella che ha raccolto una delle eredità più vive del Partito Radicale storico, ovvero le battaglie per inserire il maggior libertarismo possibile nelle nostre idee sulla sessualità. Ne fu anche tesoriere nazionale all'epoca di Sergio Rovasio segretario, che fu anche suo amico. Il suo legame con le idee femministe della fine degli anni 60 e degli anni 70 era autentico e sempre ricordato, ma non smise mai di essere autonomo e anche critico, se del caso, nei giudizi e nei ricordi.