Luigi Franzone è il fratello di Umberto Franzone (Ro), comandante della Brigata Garibaldi "Oliveri"-Divisione Garibaldi "Mingo", attiva nella VI Zona Operativa Liguria. Nel testo autografo "Ricordi di un periodo della mia gioventù" di Umberto sono inclusi alcuni documenti che riguardano gli eventi in cui Luigi è rimasto coinvolto in qualità di furiere fotografo navale a bordo del sommergibile "Angelo Emo".
Il 10/11/1942 la nave peschereccio antisommergibili inglese HMS "Lord Nuffield" bombarda con cariche di profondità il sottomarino nelle acque al largo di Algeri. I danni sono tali da obbligarlo all'emersione e, dopo un breve ma violento scontro d'artiglieria nel quale rimangono uccisi 14 uomini dell’Emo (un guardiamarina, 3 sottufficiali e 10 fra sottocapi e marinai), il comandante comprende che non vi sono possibilità di scampo (i motori sono inutilizzabili) ed ordina l'autoaffondamento. I supersititi vengono tratti in salvo dagli stessi marinai della "Lord Nuffield" ma questo dettaglio non raggiunge immediatamente l'Italia: il 17/12/1942 il Comandante del Corpo Reali Equipaggi Marittimi di stanza a La Spezia comunica alla famiglia Franzone che Luigi risulta disperso in seguito all'attacco al sottomarino. Il 26/12 il Comandante invia un aggiornamento: Luigi risulta attualmente vivo e prigioniero di guerra.
La notizia viene confermata alla famiglia anche da un biglietto anonimo e manoscritto del 10/02/1943 in cui vi si legge testualmente:
"Famigliari! Ascoltate: in data odierna 10/02/1943 Radio Londra comunica che il vostro congiunto furiere scelto Franzone Luigi della classe 1922 è prigioniero in mani britanniche. Prigioniero, ma salvo!!! Ve ne dò comunicazione nel caso che voi non lo sappiate ancora e lieto di darvi una buona notizia. Uno che non vi conosce nè voi conoscete. W Stalin!! Conservate questa lettera!!".
Nel testo è anche inclusa la copia di un'inserzione di un giornale italiano ignoto del 1966 redatta da Patrick Branwell Brontë-Hearne, il giovanissimo marconista di bordo della "Lord Nuffield" tuffatosi per salvare e recuperare gli italiani caduti in mare durante l'affondamento del sottomarino: nell'articolo egli chiede a chiunque sia stato interessato da tale evento se sia possibile incontrarsi a Milano, per una riunione amichevole con gli ex naufragi in occasione del suo viaggio di nozze in varie città italiane previsto per il 12/10/1966. Luigi e 10 suoi compagni superstiti hanno calorosamente accettato.