Galante Garrone, Virginia, Ginia

  • Biografia

    Virginia Galante Garrone nasce a Vercelli il 20 gennaio 1906.
    Scrittrice e insegnante, amava profondamente Dante che ha trasmesso alle sue allieve e ai suoi allievi con grande passione.
    Aveva conseguito la laurea in Lettere all'Università di Torino con il prof. Ferdinando Neri – docente anche di Leone Ginzburg e di Cesare Pavese – il 21 giugno 1930 con una tesi su L'apparato scenico del dramma sacro in Italia, che meritò la dignità di stampa (Università di Torino, 1935).
    Insegnò dal 1933 al 1968 presso vari istituti superiori, quasi sempre magistrali (Istituto Magistrale D. Berti 193336; Istituto Magistrale a La Spezia 1937; Istituto Magistrale Rosa Stampa a Vercelli 1938; Istituto Magistrale Regina Margherita 19381963; Istituto Magistrale D. Berti 196368.
    Questa fu la stagione di scritti per il Corrierino dei Piccoli e di commenti ad edizioni scolastiche di narrativa: cominciando con De Foe (Robinson) per Petrini; continuando per Mursia con Wells (La guerra dei mondi), Calandra (Vecchio Piemonte), C. Levi (Cristo si è fermato ad Eboli), Alain Fournier (Il grande amico); e poi ancora per Mondadori ( A. Gatti Il mercante di sole), per Garzanti (Lampo il cane viaggiatore) e per altre case editrici quali la SAIE e Fabbri ...
    Collaborò anche a programmi della RAI TV per i ragazzi con vari testi, tra i quali “L’avventuroso Salvator Rosa”, “Pennelli del trecento”, “L’oca bianca”....
    Sul suo volume Incontri con autori ed opere di letteratura per l’infanzia, edito da Loescher nel 1964, si sono preparate ai Concorsi generazioni di maestri, fino agli anni '90. Ha pubblicato inoltre: Alla locanda del buonumore Ed. Ruota 1946; Le fiabe di Loranzé filastrocche ed. Ceschina 1955; L’uomo che fu Charlot, Mursia 1972; Il cuore e il sangue della terra Danna 1976; Una musa inquieta: la moda dalle parrucche all’unisex Ed. Danna 1979.
    Nel 1974 cura, insieme al fratello Alessandro Galante Garrone, la selezione delle Lettere e Diari di guerra 1914-1918 edito da Garzanti.
    Agli anni Ottanta/Novanta appartengono i suoi libri di memorie dai titoli danteschi Se mai torni (1981) – Premio Stresa di narrativa, L’ora del tempo (1984) – Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice, Nel transito del vento (1988) – Premio speciale della Giuria Grinzane Cavour, Per una selva oscura (1991), Dopo il fiore (1996) dove ha ripercorso la storia della famiglia attraverso i suoi occhi, testimone vivente di tutti gli episodi raccontati fino a metà del Novecento.
    Negli ultimi anni della sua vita ritorna ai bambini con: Il gaio Trecento, Ed. Paoline, 1990; Fila filastrocca, Ed. Gruppo Abele 1995; La Maccabea, Ed. Gruppo Abele 1996.
    Viene a mancare a Torino, nella sua casa di via Grattoni, il 2 gennaio 1998.
    In quello stesso anno, a San Mauro Torinese, le viene intitolata una Scuola per l’infanzia.
    Nel 2007 – sulla rivista dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea di Cuneo – Camilla Bergamaschi ha ricostruito la vita della scrittrice fino alla Liberazione, basandosi sugli appunti delle sue agendine.
    Nel 2021, nell'ambito del progetto XXX, la mostra che si tiene al Museo Leone di Vercelli “Eredità di affetti e di ideali dal fronte della Grande Guerra”, a cura di Luca Brusotto e Chiara Maraghini Garrone, la trova ancora come voce viva e narrante.
    (note tratte dalla documentazione raccolta da Anna Maria Cappelli, sua ex-allieva per l’intitolazione della scuola di San Mauro)