Galli, Cesare Sabatino

    Data di esistenza

    Data di nascita : 05/05/1898

  • Biografia

    Cesare Sabatino Galli inizia la sua carriera entrando, verso la fine degli anni Trenta, nei ranghi del neo costituito Corpo militare della Polizia Africa Italiana; un organismo creato dal regime fascista per svolgere nei territori africani gli stessi compiti che nel Regno erano delegati al Corpo degli Agenti di p.s. L’atto costitutivo della PAI del luglio 1936 pone il Corpo alle dipendenze del Ministero delle Colonie. Nel contesto coloniale Galli sfrutta ripetutamente varie circostanze per emergere e crearsi una posizione di prestigio. Riesce a farsi attribuire la preziosa qualifica di squadrista dichiarando falsamente di avere partecipato alla “Marcia su Roma” e il titolo gli consente un percorso privilegiato all’interno del Corpo, dove peraltro si distingue anche per fanatismo ideologico e la durezza nei confronti degli indigeni.

    Negli anni 1940 e 1941 è aggregato in Germania al Comando Generale delle SS nel gruppo nel quale operano il col. Dollman e il maggiore Kappler, figure ben note a Roma nel corso dell’occupazione nazista. Per la sua partecipazione alle operazioni delle SS riceve l’onorificenza dell’Aquila nazionalsocialista. L’armistizio dell’8 settembre 1943 lo coglie a Roma assieme al generale Comandante la PAI Maraffa ed al Generale Calvi di Bergolo dove non si evidenzia per particolari azioni. Il 23 dello stesso mese viene arrestato da tedeschi e internato in Germania. Testimonianze precise riferiscono che i tedeschi si servono di lui per convincere i soldati italiani prigionieri ad aderire alla Repubblica Sociale; dopo aver giurato fedeltà ai tedeschi, nell’estate del 44 ottiene il permesso di rientrare in Italia al servizio di Mussolini. Da documentazione rinvenuta nell’immediato dopoguerra risulta anche che un tale Galli fu effettivo al comando Sipo e S.D. tedesco di Verona dove aveva collaborato con il col. Dollman delle SS, ma non vi sono prove certe che si trattasse del nostro oppure di un omonimo. Negli ultimi mesi del 1944 del Generale Sabatino Galli si perde ogni traccia.

    Galli riappare in provincia di Treviso nel marzo 1945 probabilmente perché egli, romano di nascita ma sposato una nobildonna di Volpago di Montello (TV), gode di amicizie in loco. Proprio in questi mesi gli Alleati inviano nell’Italia settentrionale occupata dai tedeschi alcune missioni militari, con il compito di coordinare le forze partigiane e pianificare gli aviolanci in loro favore. I gruppi partigiani tuttavia non sempre aderiscono alle aspettative degli ufficiali Alleati che trovano così difficoltà a reperire interlocutori seri e, soprattutto, apolitici.
    L’allora colonnello Galli si inserisce subito nella nuova realtà che si sta formando e con l’aiuto di esponenti locali, Socialisti e Azionisti, riesce a farsi accreditare presso l’OSS, i servizi segreti statunitensi, quale figura ideale che vanno cercando. Condotto a Pedescala (VI), egli incontra il maggiore Winkinson comandante della missione inglese “Freccia”, qualche giorno prima che quest’ultimo venga ucciso in un’imboscata, il quale dà il suo benestare. L'ultimo beneplacito da ottenere rimane quello dei partigiani comunisti della Divisione “Garemi”, ostili al Galli ma di cui ignorano totalmente i suoi precedenti. Viene addirittura creata la leggenda che abbia comandato la brigata partigiana “Montegrappa” in un periodo in cui, molto probabilmente, era ancora legato ai fascisti.
    E' così che il colonnello Galli, nomi di battaglia Bianchi e Pizzoni, inizia l'ascesa non solo ai vertici militari della Resistenza veneta ma anche a quelli della Polizia: infatti finisce per ricoprire la carica di Generale ispettore del Corpo delle Guardie di P.S. cioè della componente militare della Polizia Italiana, dal 1946 al 1963. Proprio nel 1946 il comandante del Gruppo Brigate Partigiane “Vittorio Veneto“ Ermenegildo Pedron, "Libero", scopre i suoi inganni e tramite ampia documentazione smonta del tutto la tesi dei meriti partigiani attribuiti al Galli; il suo tentativo di bloccarne la nomina a generale e la sua destinazione ai vertici del Corpo di Polizia risulta vano.

    Approfondimenti: https://polizianellastoria.forumfree.it/?t=79326305