Gandin, Antonio

    Data di esistenza

    Data di nascita : 13/05/1891

    Data di morte: 25/09/1943

  • Biografia

    Nato ad Avezzano (L'Aquila) il 13 maggio 1891, caduto nell'isola di Cefalonia (Grecia) il 25 settembre 1943, generale di Divisione, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria.

    Proveniente da una famiglia originaria di Bagnaia (dal 1928 frazione di Viterbo) con forti tradizioni militari, (il fratello Aldo è stato generale allo Stato Maggiore del Regio Esercito), Gandin si laurea in Lettere e, dopo aver frequentato l'Accademia militare di Modena, partecipa alla Guerra italo-turca sul fronte libico nel 1911-1912 e alla Prima guerra mondiale guadagnandosi una Medaglia d'argento, una di bronzo e due Croci di guerra al valor militare.  Durante la battaglia del Piave è ufficiale di Stato Maggiore divisionale. Nel primo dopoguerra ottiene incarichi nel Ministero della Guerra ed insegna in varie Scuole militari. Promosso generale di brigata nel 1940, fino al 1942 fa parte del Comando supremo militare italiano diventando generale di divisione del Regio Esercito Italiano ed ottiene una Croce di Ferro di I Classe tedesca durante i combattimenti dello CSIR, poi ARMIR, sul fronte russo.
    Dal 16/06/1943 presidia l'isola greca di Cefalonia come generale di Divisione della 33° Divisione Fanteria "Acqui". All'annuncio dell'armistizio, convinto di riuscire ad evitare uno scontro sanguinoso con i tedeschi, avvia trattative con il comando del presidio tedesco dell'isola, forte di circa duemila soldati. Tuttavia i suoi ufficiali (tra i quali Renzo Apollonio, un altro dei protagonisti della sanguinosa vicenda) e i suoi soldati sono decisi a battersi contro i nazisti, anche con la collaborazione dei partigiani greci dell'esercito popolare di liberazione - ELAS. In questi concitati giorni scampa anche ad un attentato da parte di un carabiniere che gli lancia contro, vanamente, una bomba a mano.
    Nei combattimenti che si sviluppano tra il 15 e il 22 settembre 1943 gli italiani riescono a costringere i tedeschi ad abbandonare l'isola ma i nazisti, tornati poco dopo in forze e col massiccio appoggio dell'aviazione, si impossessano di Cefalonia e danno il via alla strage dei militari italiani caduti nelle loro mani. A Gandin viene negato di poter morire con i suoi uomini. Al momento della fucilazione, il generale lancia sprezzante la sua decorazione germanica contro l'ufficiale al comando del plotone d'esecuzione. I suoi resti non sono mai stati recuperati.
    La motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare concessa alla memoria del generale Gandin è la seguente:
    "In difficile situazione politico militare, quale comandante della difesa di un'isola attaccata con forze preponderanti dal mare e dal cielo, riusciva con le poche forze a sua disposizione in un primo tempo a stroncare l'azione nemica, successivamente a contenere palmo a palmo l'avanzata dell'avversario sempre crescente in forze, animando col valore e con la capacità personale le sue truppe, fino alle estreme possibilità di resistenza. Catturato dal nemico coronava, col supplizio stoicamente sopportato, l'eroismo e l'alto spirito militare di cui aveva dato luminosa prova in combattimento".
    Al generale Gandin sono state intitolate strade e scuole ad Avezzano e in altri Comuni italiani. Porta il suo nome anche la caserma che, dal 1959, ospita a Roma il 1° Reggimento Granatieri di Sardegna.

    Fonti: https://www.anpi.it/biografia/antonio-gandin

    https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Gandin