Comunista, perseguitato per la sua attività clandestina antifascista fin dal 1922, nel 1927, viene inviato dal partito in Russia all’università di Mosca, dove rimane sino al 1929. Dopo aver vissuto qualche tempo in Francia, torna in Italia nel giugno 1930 per riprendere l’attività politica antifascista. Arrestato il 26 agosto 1930 a Treviso in seguito a delazione e deferito nella primavera del 1931 al Tribunale speciale, viene condannato a 10 anni di segregazione e a 3 anni di vigilanza speciale. Scarcerato nel 1934, beneficiando di indulti, rientra ad Imperia dove riprende subito il lavoro di partito. Dopo aver contribuito all’organizazione della banda di Felice →Cascione, nel dicembre 1943 è inviato a Savona a dirigere la federazione di quella città. Successivamente si trasferisce a Genova chiamato dal Triumvirato insurrezionale, quindi entra a far parte del Comando delle brigate Garibaldi. Gli viene poi affidata la direzione della Sezione ufficio organizzazione del Cumrl. Nel febbraio 1945 viene inviato a Savona dove, in qualità di Commissario della II Zona, assume l’incarico dell’organizzazione e della direzione insurrezionale. Dopo la Liberazione è designato alla carica di segretario della Federazione del Pci di Savona, per poi assumere l’incarico di segretario della Federazione comunista di Imperia. Tornato a Genova per dirigere la Federazione delle Cooperative, dopo un periodo di intenso lavoro rientra a Imperia diventando presidente della Commissione federale di controllo del Partito comunista.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008
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