Professoressa ordinaria di Lingua e Letteratura Italiana alla Scuola superiore di Digione ed incaricata dei corsi di traduzione alla Facoltà di Lettere di questa Accademia, è in Francia dal 1918 al 1927. Il suo rifiuto di aderire al Partito fascista in Italia segna l'inizio della sua persecuzione da parte fascista; tornata in patria non le viene concessa la cattedra che le spettava, quindi fonda a Diano Marina la privata Scuola Superiore di spiriti Liberali in cui si formano i futuri migliori partigiani della regione tra cui Agnese Francesco e Marengo Vladimiro. Nel 1938, chiamata ad Oneglia a dirigere un corso di lingua straniera extrascolastico che desta sospetti quasi di mossa liberale, le viene imposto di cessarlo e al suo rifiuto scattano le persecuzioni. Dopo il 08/09/1943, oltre a stampare materiale clandestino per rafforzare le bande in formazione nella valle; prende contatto con il Cln imperiese e costituisce nel suo stesso studio le Sap maschili, mentre ella stessa prende il comando delle Sap femminili e dei Gruppi di Difesa della Donna sotto il nome di battaglia "Sanjacopo", restando sempre in contatto con i dirigenti del Cln di Milano. Denunciata alle SS tedesche ai primi dell'ottobre 1944 deve fuggire vivendo nascosta alla macchia e sotto le spoglie di contadina o mendicante riprende contatto con i suoi partigiani e partigiane, senza mai cessare la sua attività fino alla Liberazione. Nella valle di Diano Marina diventa organizzatrice e dirigente del Fronte della Gioventù, dell'Unione Donne Italiane e dell'Unione Radiofonica Italiana, nonché promotrice della Settimana Pro-Partigiani, della Celebrazione dei Martiri Dianesi, di varie associazioni d'attività sociale, della Colonia per Orfani dei Partigiani e Detenuti Politici.