Comandante della 1° Brigata d'Assalto Garibaldi "Silvano Belgrano", 4° Divisione Garibaldi "Bonfante", I Zona Operativa Liguria.
Nel marzo 1944 raggiunge in montagna i partigiani dell’imperiese, distinguendosi subito per coraggio e spirito di iniziativa. Verso la metà di giugno, quando viene costituita la 9a Brigata
d’assalto, assume il comando dell’11° distaccamento “Volantina” dislocato nella zona di Alto.
Il 19 giugno con il suo distaccamento effettua il disarmo del presidio della Guardia di finanza a Diano Gorleri. Il 10 luglio il reparto della Volantina, da lui guidato, compie un’azione di prelievo di armi presso il deposito della caserma tedesca di Diano Roncagli: nonostante la reazione tedesca i partigiani, con l’aiuto delle Sap locali, riescono a ritirarsi con un cospicuo bottino.
Il 20 luglio il distaccamento, forte di una cinquantina di uomini, passa alla costituenda brigata Belgrano. Nel mese di agosto Mancen guida i suoi partigiani in numerose azioni a Pizzo d’Evigno e ai ponti di Nava. Il 5 settembre il distaccamento d’assalto Garbagnati, da lui comandato insieme a Umberto Bonomini (Brescia), è tra i protagonisti degli scontri di monte Grande. Successivamente è nominato vicecomandante della brigata Belgrano: ne assumerà il comando dopo il pesante rastrellamento di ottobre quando, a causa di gravi perdite subite, la divisione Cascione viene ristrutturata. Quando si costituisce la divisione Bonfante a Mancen è affidato il comando del distaccamento d’assalto che si distingue per le molteplici azioni di attacco nei confronti del nemico e di sabotaggio delle infrastrutture, strade e ponti indispensabili agli spostamenti delle truppe nazifasciste.
Nei giorni della Liberazione i distaccamenti Garbagnati, Viani e Agnese, al suo comando, scendono a liberare Oneglia e le zone vicine.
Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp. 217-218