Giusso, Irene (Violetta)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 3/6/1918

  • Biografia

    Negli anni della guerra vive a Velva, nell’entroterra di Sestri Levante, con la propria famiglia. Il fratello Italo (Pampurio) si aggrega, da subito, ai primi gruppi partigiani della zona ed anche lei entra in contatto con la banda di Eraldo Fico (Virgola). Dopo aver subito l’incendio della casa da parte degli alpini della divisione Monterosa, si trasferisce a Torza di Maissana, nei pressi di Varese Ligure, iniziando a svolgere delicati incarichi di collegamento tra i partigiani e le loro famiglie. Verso la metà di settembre 1944 contribuisce a far disertare un gruppo di alpini della divisione Monterosa di presidio al colle di Velva e a farli entrare nelle formazioni partigiane. In tale occasione viene individuata dai fascisti e, per sottrarsi alla cattura, deve lasciare la famiglia e raggiungere la brigata Coduri. Violetta svolge soprattutto attività di staffetta e di cuoca e coadiuva, come infermiera, il dottor Giorgio Canale (Canna), medico della formazione. Alla fine di settembre, quando una grossa colonna nemica saccheggia Disconesi, partecipa al combattimento a fianco degli uomini della brigata, guidata da Paolo Castagnino (Saetta). Durante il rastrellamento dell’inverno 1944 la sua attività di staffetta si rivela di fondamentale importanza per il mantenimento dei contatti tra i vari gruppi partigiani. A fine aprile 1945 si trova, insieme parti al comando della brigata, a Nascio e partecipa con esso alla liberazione delle città rivierasche, da Moneglia a Santa Margherita Ligure. Dopo la Liberazione le viene concessa la Croce di guerra al valor militare e si sposa con Vladimiro Cosso (Miro), vicecommissario della Brigata "Zelasco" della Divisione "Coduri".

    Fonte:
    Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.218-219