Scrittore. La famiglia apparteneva alla buona borghesia locale e quella della madre, in particolare, vantava "tradizioni d'intelletto". A motivo della carriera del padre, magistrato, Gotta si trasferì ben presto a Ivrea, sede del tribunale.
Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino, entrò in contatto con l'ambiente intellettuale cittadino e soprattutto con la cerchia dei giovani che si incontravano ai "sabati letterari" organizzati da A. Graf.
Conobbe pertanto, tra gli altri, G. Gozzano - suo compagno di studi -, G. Giacosa e F. Pastonchi, del quale, negli anni seguenti, fu stretto collaboratore.