Gruppi Difesa della Donna

  • Storia

    Gruppi di difesa della donna

    Nati all’inizio del novembre 1943 a seguito di una riunione tenutasi a Milano con le militanti comuniste Rina Piccolato, Giovanna Barcellona e Lina Fibbi, Ada Gobetti del Partito d’azione e Lina Merlin del Partito socialista, i Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti per la libertà - questo il nome originario - hanno lo scopo di contribuire alla lotta di Liberazione. Benché aperti, nelle intenzioni delle fondatrici, a tutte le donne senza distinzione alcuna di classe o posizione politica, nei fatti dirigenti e aderenti dei Gdd provengono prettamente dall’ambito della sinistra, svolgendo spesso attività anche all’interno del Fronte della gioventù. I Gdd si impegnano nell’organizzazione di sabotaggi all’interno delle fabbriche, uffici e scuole, nella propaganda antifascista, nella raccolta di fondi e nell’assistenza ai detenuti politici, ai partigiani e alle loro famiglie. In Liguria costituiscono un fenomeno pressoché cittadino; solo in provincia di La Spezia hanno una certa diffusione anche nelle campagne. Ad Imperia, durante l’estate 1944, viene varato il comitato provinciale dei Gdd, cui prendono parte Bianca Novaro (Rossana), Uliana Zanetta (Sonia) e Anna Araldi, tutte e tre collegate alle Sap cittadine. A Savona la responsabile dei Gdd è Clelia Corradini (Ivanka), in seguito fucilata dai tedeschi. A La Spezia, ove già nell’autunno 1943 si era iniziato a pensare alla costituzione di gruppi femminili, importante sarà il loro ruolo nella preparazione degli scioperi del marzo 1944. A Genova i gruppi si organizzano agli inizi del 1944 ad opera di Elettra Prampolini (Lea) ed Edera Batini (Anna). Il collegamento con il Cln genovese e con quello milanese è mantenuto, in un primo tempo, da Rosa Messina e, successivamente, da Lina Fibbi, nominata responsabile del Comitato regionale dei Gdd.  Il 10 luglio 1944 il Clnai riconosce i Gdd come proprio organo, invitando ufficialmente tutte le donne italiane ad aderirvi e a collaborare alla loro attività. Nonostante tale riconoscimento, in Liguria sia il Partito liberale che il Partito democristiano sconsigliano alle proprie aderenti di farne parte, temendo l’egemonia delle sinistre. Nel settembre 1944 si arriva alla creazione, ad opera di tutti i partiti, eccezion fatta per il Pci, del Comitato di coordinamento femminile, la cui l’attività, però, non decolla a causa dei dissidi politici tra gli stessi partiti costituenti.  L’ambiente di sinistra continua tuttavia a sostenere i Gdd, in grado, l’8 marzo 1945, di organizzare una grande manifestazione per celebrare la giornata internazionale della donna e la conquista del voto, sancita da un regio decreto del 1º febbraio 1945, e di iniziare a predisporre le azioni di supporto alla ormai prossima Liberazione.