Gruppo Sbarchi di Vallecrosia

  • Storia

    Il Gruppo Sbarchi di Vallecrosia (IM) è stato un decisivo anello di collegamento tra i partigiani dell'estremo Ponente ligure e le forze Alleate insediate in Francia nel territorio di Nizza, ed è stato protagonista di tante audaci imprese marinaresche. La loro base era la penisola di Cap Ferrat e la Villa Le Petit Rocher nel comune di Villefranche-sur-Mer. Nella sua Squadra Sabotatori erano arruolati: Giuseppe Stroppelli (Brancaleone), Ampelio Bregliano, Giovanni Leuzzi e Paolo Loi, ritratti in una delle fotografie del Gruppo Sbarchi reperibili nel volume di Biga Francesco, Iebole Ferruccio, "Storia della Resistenza Imperiese. I Zona Liguria", vol. 5, Imperia 2016, pp.132-134 (non numerate).
    "Il Gruppo Sbarchi era stato creato dal nostro CLN, che mi incaricò ufficialmente, con tanto di credenziali dell’Alto Comando, di rappresentare la Resistenza Italiana presso il comando alleato e di coordinare le loro azioni alle nostre esigenze.[…] Iniziò ufficialmente una più stretta collaborazione tra la Resistenza italiana e le forze alleate. Quando necessario partecipavamo alle riunioni dei comandi alleati. Compito della Resistenza era quello di raccogliere quante più informazioni possibili sul dislocamento e sui movimenti delle forze nazifasciste e sul posizionamento dei campi minati lungo la costa. I viaggi tra la Francia e Vallecrosia si intensificarono, con l’invio di armi ed equipaggiamenti per i partigiani. L’invio di armi era sempre stato un problema. l lanci con i paracadute quasi un disastro, e, quando andavano a buon fine, le armi si rivelavano inadeguate. Su indicazione del commissario Mascia di Sanremo rappresentai con insistenza la necessità che ci venissero fornite armi e munizioni compatibili con la preda bellica tedesca che riuscivamo a sottrarre ai nazifascisti. Per quanto possibile cercammo di evitare i bombardamenti per abbattere i ponti e gli altri obiettivi militari, perché creavano troppi danni alla popolazione civile.
    Venimmo incaricati di far saltare ponti e rendere inagibili altre strutture. Da Vallecrosia verso la Francia furono trasportati prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di prigionia dopo l’8 settembre ’43 e partigiani italiani ricercati dai fascisti.
    " Rossi Renzo (Stienca), citato nel volume di Fiorucci, Renzo, "Mac", "Gruppo Sbarchi Vallecrosia", Edizioni Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, Isrecim, Imperia 2017.

    "Quando fu inviato nel Ponente Robert C. Bentley, capitano della Missione Alleata di Collegamento, il Gruppo Sbarchi al completo si incaricò di accompagnare l’ufficiale inglese (che sarebbe dovuto arrivare già a fine 1944 ma non era riuscito a proseguire per la troppa neve sui valichi alpini) e il suo telegrafista ai garibaldini di Nino Siccardi (Curto) e di Gino Napolitano (Gino). Il tragitto fino ai Negi non fu agevole; la radiotrasmittente era nascosta in un carretto con ceste di fiori condotto da Eraldo Fullone, Aldo Lotti e Achille (“Andrea” Lamberti), che precedevano Elio Bregliano che accompagnava i due inglesi. Vennero fermati da un tedesco. Achille passò senza problemi, e Aldo Lotti usò tutta la sua loquacità per distogliere le guardie e consentire a Bentley e Mac Dougall di passare. Superato l’ostacolo del tedesco, il capitano con il più smagliante dei sorrisi fece notare a Elio che, se fossero stati catturati, loro, sotto il pastrano borghese fornitogli dai partigiani, indossavano la regolare divisa inglese e quindi avrebbero potuto invocare il rispetto della Convenzione di Ginevra e essere considerati prigionieri di guerra, mentre lui sarebbe stato fucilato sul posto. Con lo sbarco del capitano Bentley si strinsero ancor più i rapporti tra il Gruppo Sbarchi di Vallecrosia e il gruppo di Stefano Carabalona (Leo), del quale faceva parte Giulio Pedretti (Caronte), che per primi avevano preso contatto con le forze alleate.
    Gli sbarchi si susseguirono con invio di anni e anche di agenti radiotelegrafisti per azioni di spionaggio
    ". Plancia Renato (Dorgia), citato nel volume di Fiorucci, Renzo, "Mac", "Gruppo Sbarchi Vallecrosia", Edizioni Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, Isrecim, Imperia 2017.