Ufficiale dell'Esercito, dopo l'armistizio del 08/09/1943 entra nella Resistenza astigiana. Comandante della Brigata Autonoma piemontese "Val Tanaro" della 4° Divisione "Alpi", appartenente al 1° Gruppo Divisioni Alpine autonome che fanno riferimento al maggiore Enrico Martini (Mauri) e con il quale Hanau si collega dall'inverno del 1944 in poi. Il fratello di Hanau, Adolfo (Gomez), dirige il Servizio Informazioni della Divisione "Alpi".
Il nome di battaglia di Hanau non va confuso con il cognome di Enrico Martinengo (Durante), alla guida del Comando Militare Regionale Ligure. Nota bene: sulla scheda di Hanau reperibile online su https://partigianiditalia.cultura.gov.it/cerca/ la data di nascita è indicata al 04/04/1905, mentre la scheda a cura dell'ANPI la fissa al 1919.
Nel Fondo Cln Imperia, busta I 116, fascicolo "Cln e Partiti ottobre 1944", conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova, è conservata una comunicazione originale del 26/10/1944 di Baldini Ernesto (Leandro, Matteo, Serra) a Rovelli Alfredo o Adalgiso (Amerigo) che tratta delle carenze militari ed etiche di alcune personalità di spicco tra le quali cita parzialmente anche Hanau. Vi si legge testualmente:
"[...] Nella relazione che tu mi hai inviato si cita continuamente il sign. Renato I, Martinengo, Franco e Mauri. [...] Né Renato I (Martorelli Renato?, ndr) né Lucardi Luciano (Renato II, ndr), né il cosiddetto Cap. Franco sono rappresentanti del C.d.L.N. di Genova. Queste manovre inscenate sempre dai signori che non volevano far niente, appoggiati dai socialisti, erano subdole, intriganti, [...]. Mauri, poi, non le bastava starsene con le mani in mano e attribuirsi tutte le azioni della divisione Cascione, presso gl'inglesi, naturalmente, ma presso gli stessi calunniava nello stesso tempo i nostri gloriosi garibaldini. Dimodoché, quando l'ispettore Simon (Farini Carlo, ndr) venne invitato dagli angloamericani, si sentì rinfacciare che queste bande rosse dovevano una volta per sempre sciogliersi, giacchè essendo la loro attività solamente bandistica e non patriottica, danneggiava più che avvantaggiare la causa di liberazione nazionale. Buon per lui, e per i nostri, che Simon aveva portato con sé i documenti di tutte le azioni compiute dalla divisione Cascione, per poter ipso facto contestare le affermazioni del Mauri, se no chi sa che gl'inglesi non avessero mandato degli apparecchi a mitragliare i nostri. [...] Non solo, sai cosa dicevano questi signori ogni qualvolta incontravano i nostri garibaldini? Venite con noi: vedete che gl'inglesi non vi aiutano? Quando sarà finito tutto, anzi quando verranno loro voi andrete tutti a finire in un campo di concentramento, come ribelli. Questo il signor Mauri e il suo degno compare Martinengo, questo facevano, con quale vantaggio alla causa nazionale te lo puoi immaginare anche tu [...]".