Ilva di Savona

  • Storia

    A Savona, concentrati in un unico stabilimento, esistevano un’acciaieria, una fonderia di ghisa e dei laminatoi fin dalla fine del XIX secolo, prima dell’arrivo di Ilva, nel 1918. La società siderurgica genovese infatti acquisì questi impianti, già sviluppati, incorporando Ilva sa, società cui erano stati dati in gestione dalla Siderurgica di Savona.
    Se tra le due guerre mondiali lo stabilimento fu potenziato con l’incorporazione di altre società acquisite da Ilva, nel secondo dopoguerra dovette fare i conti con ingenti danni agli impianti dovuti ai bombardamenti alleati. La ricostruzione comportò una revisione dell’organizzazione e delle strutture produttive: furono chiusi laminatoi e acciaieria (1950-1953) e furono costituite a sezioni autonome gli stabilimenti di Fornace e di Vado Ligure. Savona si specializzò così nella produzione di ghisa (1955, nuova fonderia), nella carpenteria metallica (1952) e nelle lavorazioni meccaniche (1958, nuova officina).
    Nel 1961, sotto il nome di Italsider altiforni e acciaierie riunite Ilva e Cornigliano (dal 1964 Italsider), le varie sezioni si riunificarono. Seguirono anni di espansione e diversificazione della produzione: negli anni Settanta si producevano carri ferroviari siderurgici, staffe, rulli e tamburi per nastri trasportatori, prelavorati industriali e molto altro.
    Alla fine degli anni Ottanta, dopo la chiusura della fonderia di ghisa e un processo di razionalizzazione della produzione, lo stabilimento passò ad una nuova società a partecipazione di privati: le Officine meccaniche savonesi – OMSAV.

    https://www.fontimarghera100.it/sogg_produttori/ilva-sito-produttivo-di-savona-savona-1891-1990/

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