Telesio Evaristo Interlandi (Chiaramonte Gulfi, 20 ottobre 1894 – Roma, 15 gennaio 1965) è stato un giornalista italiano. È ricordato soprattutto per il ruolo che ebbe nella diffusione di idee razziste e antisemite durante l'era fascista.
Partecipa come sottotenente alla prima guerra mondiale e dopo la guerra lavora per diversi quotidiani: La Nazione di Firenze, per il quale è inviato alla marcia su Roma e il Travaso, giornale satirico romano. Nel 1921 sposa Maria Nobile. Successivamente ottiene un ruolo di primo piano, insieme Francesco Lanza e Nino Savarese, anche nella redazione del prestigioso periodico letterario Il Lunario Siciliano, che sotto la sua direzione, si trasferisce da Enna a Roma nel maggio 1928. Il 10 agosto 1919 consegue l'iniziazione massonica nella loggia Aurora di Catania, e negli anni successivi è redattore capo dell'Impero di Mario Carli ed Emilio Settimelli, un quotidiano fascista.
Nel 1924 fonda e dirige, in polemica con il Popolo d'Italia, foglio ufficiale del fascismo, un giornale più spregiudicato: Il Tevere. Dalle colonne del Tevere vengono attaccati in prima pagina ministri in carica, come Giuseppe Bottai, o personaggi di rilievo del regime, come Marcello Piacentini, architetto e urbanista "ufficiale" del fascismo. Alla "terza pagina" del Tevere collaborano numerosi intellettuali dell'epoca. Nel 1925 è segretario dei giornalisti romani. Dal 1926 il quotidiano è sostenuto direttamente da Benito Mussolini. Nel 1933 fonda il settimanale Quadrivio. Nel 1938 Interlandi fonda e dirige fino al 1943 il quindicinale La difesa della razza, punto di riferimento della politica razzista messa in atto dal fascismo italiano. Dello stesso anno è il suo libro più discusso, Contra judaeos. Aderisce alla Repubblica sociale italiana dove gli viene affidata la propaganda radiofonica. Arrestato nell'ottobre 1945 beneficia dell'amnistia del 1946. Muore a Roma, a settant'anni, nel 1965.