Nel marzo 1944 raggiunge la banda Cascione che, tra Villatalla, Magaietto e il bosco di Rezzo (IM), sta riorganizzandosi dopo la morte di Felice Cascione (U Mëgu). Il 25 luglio 1944 si costituisce la 5° brigata Nuvoloni e Armando Izzo è promosso ufficiale operativo. Dopo gli scontri del monte Grande e la ristrutturazione degli organigrammi della divisione Cascione, Izzo è nominato Capo di stato maggiore della brigata Nuvoloni ed è tra i protagonisti dell’occupazione di Pigna, di fine agosto. Durante il rastrellamento di ottobre è gravemente ferito ad una gamba presso Croce di S. Agostino, riuscendo comunque a raggiungere il proprio distaccamento a Ciabaudo. La nomina di Vittorio Guglielmo (Ivano, Vittò) a comandante della 2° divisione Cascione porta Izzo al comando della 5° brigata che, alla ripresa dell’attività invernale, è fortemente impegnata in azioni contro truppe e veicoli transitanti sulla rotabile Pigna-Rezzo. In febbraio la Nuvoloni si sposta nel territorio più vicino al confine francese con azioni di disturbo contro i presidi della valle Argentina e della valle Nervia, procedendo anche alla sistematica distruzione dei ponti nelle due valli. Nei giorni della Liberazione Izzo spinge la propria brigata ad occupare la parte di costa verso la frontiera ed installa il Comando ad Arma di Taggia, ormai abbandonata da tedeschi e fascisti.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, pp.235-236