Jacobs, Rudolf (Rodolfo, Primo)

    Data di esistenza

    Data di nascita : 26/07/1914

    Data di morte: 03/11/1944

  • Biografia

    Capitano della Kriegsmarine, distaccato a La Spezia nell’autunno del 1943. Esperto in difese costiere, appena giunto in Italia riceve  l’incarico di dirigere la  Todt e vive in una villa requisita sulle alture di Lerici, in località Pugliola. Per il suo atteggiamento nei confronti della popolazione acquisisce presto fama di persona giusta tra gli operai reclutati forzosamente dalla Wehrmacht, al punto che i disoccupati gli si offrono spontaneamente. Le Sap lericine, sorvegliandolo e valutando i suoi comportamenti, gli fanno giungere notizia delle ruberie compiute dai dirigenti fascisti di una cooperativa alla quale è affidata l’edificazione dei bunker costieri. Jacobs allontana i colpevoli, accettando di sostituirli con un fascista moderato, proposto dalle Sap stesse. Poco tempo dopo rivela la sua volontà di collaborare con la Resistenza: in lui, come in molti altri tedeschi, matura l’idea di fermare l’ossessione sanguinaria di Hitler e sulla sua scelta influiscono le stragi di civili operate, nell’agosto del 1944, dalle Ss di Reder a Sant’Anna di Stazzema, San Terenzo Monti e Vinca. Inserito nelle fila della brigata Muccini, dopo aver effettuato alcune piccole azioni, nelle quali mostra il suo valore, la sera del 3 novembre 1944, con dieci partigiani, le cui fattezze potevano essere scambiate per tedesche, e con l’attendente austriaco Johann Fritz, si dirige all’albergo nel quale le Brigate nere  erano solite torturare i prigionieri politici e abusare delle donne. All’ora di cena Jacobs chiede, in tedesco, di conferire con il comandante. Non appena la porta dell’albergo si schiude Jacobs spara a chi gli apre e si lancia dentro l’albergo: sfortunatamente inceppatasi la sua Maschinenpistole, viene crivellato di colpi. A Jacobs, militare tedesco di grado più elevato ad aver aderito alla Resistenza ligure, è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare e la cittadinanza  onoraria di Sarzana, mentre in Germania a lungo è stato considerato disperso per non doverne ammettere la diserzione.

    Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p. 237