Legione Autonoma Mobile "Ettore Muti"

  • Storia

    La Legione autonoma mobile Ettore Muti fu un corpo militare della Repubblica Sociale Italiana con compiti di polizia politica e militare, composto principalmente da elementi del fascismo milanese, integrati da volontari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, attiva principalmente nella provincia di Milano e nel cuneese fra il 18 marzo 1944 ed il 27 aprile 1945. Tra i suoi organizzatori si annovera anche Vito Spiotta, comandante delle Brigate Nere di Chiavari (GE): nella "Muti", infatti, confluirono molti militi del chiavarese. Il reparto fu intitolato a Ettore Muti, pluridecorato della prima guerra mondiale, della guerra civile spagnola e della seconda guerra mondiale, morto nel 1943. Si rese responsabile di numerosi rastrellamenti, di torture e violenze, specialmente nella sede milanese di via Rovello e dell'eccidio di Piazzale Loreto, che saranno oggetto di un processo e conseguenti condanne nel 1947. In tale occasione i militi mostrarono particolare crudeltà. I corpi, sorvegliati dai militi della Muti che impedirono anche ai parenti di rendere omaggio ai defunti, furono pubblicamente vilipesi e oltraggiati in tutti i modi dai fascisti e dalle ausiliarie della RSI; inoltre, per intimidire la popolazione e togliere ogni appoggio alla Resistenza, i militi fascisti obbligarono, armi alla mano, i cittadini in transito, a piedi, in bicicletta o sui tram, ad assistere allo «spettacolo».  La RSI riservava ai militi della Muti un trattamento di favore pagandoli quasi sei volte un soldato dell'esercito regolare. Anche il comandante della Legione percepiva un soldo di 13.125 lire mentre un colonnello dell'esercito solo 7.650 lire. Il trattamento economico non era l'unica ragione del successo nell'arruolamento della Legione, ma anche la totale autonomia ed indipendenza della Legione che godeva in pratica di una sorta di impunità.

    Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Autonoma_Mobile_Ettore_Muti

  • Sito web