Partigiano attivo nei Gap di Genova, VI Zona Operativa Liguria. E' stato fucilato il 29/07/1944 nel Forte San Giuliano di Genova.
Attivista antifascista, nel 1942 è arrestato e detenuto in attesa di processo nelle carceri Marassi di Genova e successivamente in quelle romane di Regina Coeli. Liberato pochi giorni prima dell'8 settembre, rientra a Genova e riprende la lotta clandestina entrando nei Gap come responsabile del settore centro-levante. Il 6 luglio 1944 una laboriosa indagine diretta dal capo dell'ufficio politico della Questura, Giusto Veneziani, porta la polizia all'irruzione in un appartamento di via Salvago che si rivela punto di riferimento della rete clandestina genovese e dove vengono rivenuti, tra l'altro, falsi documenti e materiale di propaganda. Nella stessa abitazione viene arrestato Longhi, in possesso di documenti compromettenti.
Per ordine del Ministero dell'Interno, inteso a dare una rapida risposta di rappresaglia a recenti azioni gappiste come l'uccisione del generale delle Brigate Nere Silvio Parodi, nella notte tra il 28 e il 29 luglio si riunisce in Questura il Tribunale Militare Straordinario, che condanna a morte Longhi insieme a Goffredo Villa (Franco), Balilla Grillotti (Daniele), Mario Cassurino (Saetta) e Giacinto Rizzolio (Gino). La sentenza viene eseguita all'alba stessa del 29 luglio al forte di San Giuliano.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p. 250