Cresciuto in una famiglia antifascista, dopo il servizio militare svolto a bordo dell’incrociatore Alberico da Barbiano lavora all’Arsenale della Marina militare di La Spezia. Sottrattosi alla resa dopo l’8 settembre 1943, entra in clandestinità aderendo alla Resistenza: dopo aver operato con le formazioni attive in città, dal marzo 1944 combatte fra val di Magra, Lunigiana e
Garfagnana nella brigata d’assalto Garibaldi Muccini, inquadrata nella 1° divisione Liguria
Picchiara.
Nella notte fra il 27 e il 28 novembre, al comando di una squadra composta da una
ventina di partigiani della Muccini, partecipa ad un’azione guidata dal maggiore Anthony Oldham (Tony) e concordata con il Comando alleato. Il piano consisteva nella creazione di un
varco lungo lo schieramento difensivo tedesco attraverso il quale far pervenire aiuti alle formazioni della IV Zona, in prospettiva di un’offensiva mirante alla liberazione di una estesa area tra Garfagnana e val di Magra. La squadra guidata da Luperi, giunta da Carregine, occupa la zona di monte d’Anima, posta sopra il paese di Sassi di Molazzana, dove erano piazzati mortai tedeschi. Il mancato arrivo delle truppe alleate, esponendo i partigiani della Muccini alla controffensiva di due compagnie tedesche, spinge Luperi, per coprire la ritirata, a staccarsi dal gruppo: appostatosi dietro una roccia, dopo aver inflitto numerose perdite al nemico viene colpito mortalmente da una raffica di mitra. Medaglia d’oro al valor militare.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.253