Ex carabiniere, in seguito comandante della 687° Brigata Garibaldi Sap "Nino Franchi", VI Zona Operativa Liguria.
Nel Fondo "Brigata SAP Nino Franchi", busta 1, fascicolo 1 conservato presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e l'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova, è reperibile una circolare inviata il 11/09/1944 dal Comando del 1° Battaglione Bersaglieri Costiero genovese a Comando Militare provinciale, Guardia Nazionale Repubblicana di Genova e Comando Germanico di collegamento. In essa è narrata la rocambolesca fuga di Macucci dai militari del Battaglione stesso. Di seguito si citano testualmente i punti più rilevanti.
"Questo Battaglione ha il magazzino viveri e la cucina nel palazzo delle scuole civiche di Borgoratti (Genova), di cui occupa il piano a terreno e alcuni locali del secondo piano. I restanti locali sono attualmente vuoti, compreso quello del custode che è situato nella mansarda.
In queste notti scorse alcuni bersaglieri, addetti al magazzino, avevano sentito dei rumori provenienti dai piani sovrastanti, dei quali non sapevano rendersi ragione per il fatto che ritenevano che tutti i locali fossero inabitati, e stavano vigilanti. Nel pomeriggio del 9 corrente il caporale maggiore Occelli sentendo altra volta dei rumori, saliva fino alla mansarda, e sfondata una delle porte di accesso trovava che in una stanza erano tre giacigli e altri segni di locali abitati, oltre ai seguenti oggetti [...]: n.4 rivoltelle cariche (di cui tre automatiche ed una a tamburo); n.2 bombe a mano italiane (efficienti), n.4 cilindri di gelatina esplosiva; n.2 capsule da innesco per detta; n.3 caricatori per fucile mod.91 con cartucce; n.3 caricatori per fucile Lebel con cartucce; copia di un giornale riproducente la zona del fronte occidentale e recante segni indicativi della avanzata anglo-americana sullo stesso fronte, quelle trasmesse dalle radio nemiche; libri diversi di carattere sociale (Marx, Gorki). [...]
Mentre si disponeva un servizio di vigilanza allo scopo di sorprendere chi abitava nel locale, un individuo che evidentemente era riuscito a nascondersi, scendeva a precipizio le scale e pure essendo stato fatto segno a colpi di arma da fuoco riusciva a fuggire da una porta retrostante alla casa dandosi alla campagna. Indagini subito condotte hanno permesso di identificare uno dei detentori degli oggetti nel nominato Marcucci Angelo (cognome corretto in "Macucci" in seguenti documenti, ndr), ex carabiniere, celibe, residente nella stessa frazione di Borgoratti [...] in una casa attigua a quella delle scuole. Egli però non è stato trovato in casa. I famigliari hanno asserito che è attualmente militare ed è partito per Verona di questi giorni; ma le informazioni appaiono contraddittorie e poco attendibili [...]. Risulta che essendo già carabiniere a Savona, da là venne inviato allo Spedale di Alessandria, che da circa un mese egli sarebbe qui in licenza ed è stato accertato che abitava nel locale della mansarda delle scuole sopradette [...]. E' evidente che il Marcucci fa parte di un nucleo di propaganda antinazionale che aveva sede nel predetto locale [...]".