Nel novembre 1943 entra a far parte dei Gap di Sampierdarena. Autore di numerose azioni, è attivamente ricercato dalla polizia politica genovese. Decide quindi di salire in montagna e si unisce alle formazioni che operano alle dipendenze della 3a brigata Liguria. Riesce a sfuggire al rastrellamento della Benedicta nell’aprile 1944 e rientra in città. Assume il ruolo di vicecomandante della brigata Sap Buranello, operando alcuni significativi colpi di mano, creando scompiglio e gravi difficoltà nelle file dei fascisti. Nel gennaio 1945 è arrestato dalle Brigate nere che lo conducono alla Casa del fascio di Sampierdarena, dove viene sottoposto a pesanti interrogatori e torture. Il 23 marzo è tra il gruppo di partigiani e antifascisti fucilati per rappresaglia a Cravasco (GE).