Marimuni di San Bartolomeo

  • Storia

    La storia di Marimuni Aulla (oggi Centro Interforze di Munizionamento Avanzato) ha origini ben radicate nel tempo, quando lo Stabilimento di S. Bartolomeo era "Stabilimento di Costruzioni Navali" (a cui si deve la costruzione di Fregate come la "Palestro" e la "Principe Amedeo").

    Nel 1908, con l'aggregazione delle Polveriere di Vallegrande, Ferrarezzola, Fornola, Panigaglia e Pezzino (o Castagna), nonché delle Officine del Munizionamento di Valdilocchi, lo Stabilimento assunse la denominazione di "Sottodirezione del Munizionamento", passando alle dipendenze della "Direzione Artiglieria" dell'Arsenale M.M, di La Spezia.

    Con l'avvento della Prima Guerra Mondiale assunse la denominazione di "Direzione Torpedini e Munizionamento" e la mantenne fino al 1936 quando, con Foglio d'Ordini Marina del 31 maggio/1 giugno, fu sancita la scissione nelle distinte "Direzione del Munizionamento" e "Direzione delle Armi Subacquee". Le dipendenze dalla vecchia Direzione Torpedini vennero suddivise tra le due nuove Direzioni. La Direzione del Munizionamento mantenne, pertanto, la parte Nord comprendente il fabbricato direzionale, l'officina Proietti e Bossoli, l'officina Studi e Controllo, il laboratorio chimico principale, i magazzini materie prime e munizionamento, il reparto maschere antigas e magazzino relativo. A questa furono, inoltre, assegnate quali dipendenze periferiche l'Officina del Munizionamento Valdilocchi e le Polveriere di Fornola, Vallegrande, Panigaglia, di Pezzino basso e di Castagna (escluso il Siluripedio). Alla Direzione del Munizionamento furono assegnate le seguenti attribuzioni: "Principale Ente incaricato dell'acquisto e rifornimento di materiale per l'approntamento di munizioni da guerra e da esercitazioni per la Marina Militare"; "Principale Ente per il deposito di munizionamento da guerra e da esercizio per la flotta e le batterie costiere della Marina Militare"; "Ente generale per l'esecuzione di esperienze di laboratorio e di officina per tutto il materiale carico e scarico di munizionamento"; "Ente compilatore delle situazioni statistiche di tutto il munizionamento della Marina Militare"; "Ente generale per esperienze, acquisto, collaudo, approntamento e rifornimento di materiale antigas e relative situazioni statistiche generali".

    Fra il 1935 e il 1943, con gli eventi bellici, si ebbe un incremento dell'attività. Come evidenziato di seguito furono ampliate e potenziate alcune lavorazioni e costruite nuove Officine e Polveriere: "Rigenerazione ed ottonatura bossoli S. Bartolomeo (La Spezia)"; "Confezionamento cartucce (Cà Moncelo - Massa Carrara)"; "Proietti e Bossoli (Tana di Monti - Massa Carrara)"; "A.S.N. 1 e A.S.N. 2 Impianti per fabbricazione e caricamento dell'antisanzionite (Quercia - Massa Carrara)"; "Polveriera Pian della Quercia (Aulla - Massa Carrara)". Gli impianti A.S.N. 1 e A.S.N. 2, inizialmente progettati come Stabilimenti di produzione di esplosivi autarchici, furono invece adibiti ai normali servizi del munizionamento anche nell'intento di decentrare da La Spezia una parte dei servizi stessi.

    Le esigenze belliche portarono, inoltre, alla realizzazione di nuovi depositi provvisori di munizionamento a Ceparana, Senato di Ameglia, Ferrara di Ameglia e Galleria di Framura in provincia di La Spezia, a Virgoletta di Villafranca, nella Galleria Lupaccino di Equi in provincia di Massa Carrara, a Vada, Casaglia e Saline Volterra in provincia di Grosseto e a Bagni di San Giuliano in provincia di Pisa.

    Terminata la guerra la "Direzione del Munizionamento" si presentava in condizioni assai precarie sia nello Stabilimento che nelle dipendenze periferiche. Le vicende belliche avevano in gran parte distrutto o deteriorato le attrezzature delle varie officine e polveriere. I bombardamenti condotti dalle forze armate tedesche avevano fortemente danneggiato o totalmente distrutto i fabbricati.

    Venne istituita, in via provvisoria, una "Sezione Staccata dipendente dalla Direzione Armi e Armamenti Navali di La Spezia" che iniziò i lavori di sgombero delle macerie ed un parziale riassetto dei locali, oltre al recupero dei materiali pericolosi fino al gennaio 1946, quando si ebbe il ripristino dell'autonoma "Direzione del Munizionamento" (D.M.).

    La Direzione iniziò la ricognizione completa di tutto quanto di sua pertinenza in attrezzatture e materiali e stese un "Piano di Prima Sistemazione" delle dipendenze, in modo da garantire il ripristino dei servizi svolti precedentemente. Vennero abbandonate, dopo le opportune bonifiche e recuperi, le Polveriere di Fornola, di Pezzino basso e di Pian della Quercia, gli Stabilimenti A.S.N. l e A.S.N. 2 nonché i depositi periferici, anch'essi distrutti, di Ceparana, Virgoletta e Bagni di S. Giuliano. Con l'applicazione del "Piano di Prima Sistemazione" rimanevano, pertanto, alla "Direzione del Munizionamento" le seguenti dipendenze: la Zona nord dello Stabilimento di S. Bartolomeo, le Officine del Munizionamento di Valdilocchi, le Polveriere di Vallegrande, di Ferrarezzola, di Panigaglia e di Castagna, il Deposito di Cà Moncelo est e il Deposito di Tana di Monti. Tutte le dipendenze risultavano danneggiate o parzialmente distrutte richiedendo una quantità non indifferente di lavori urgenti ed indispensabili, ai quali fu in parte provveduto.

    L'esecuzione dei lavori avvenne a cura del Genio Marina ed in parte con mezzi stessi della Direzione del Munizionamento. Nell'opera di ristrutturazione si dotarono le Officine e i Depositi delle più indispensabili attrezzature. La D.M. provvide, inoltre, sia direttamente che attraverso gli Organi dell'Esercito competenti, alla bonifica di tutte le zone, da abbandonare e da mantenere, ad eccezione del campaccio della Polveriera di Vallegrande e di quello di Fornola in cui gli esplosivi ed il munizionamento carico giacevano alla rinfusa.

    Le mutate condizioni di sicurezza quali le distanze minime rispetto alle opere pubbliche e gli immobili privati esterni, i carichi di sicurezza dei singoli laboratori e il decadimento degli edifici dal punto di vista igienico-sanitario, imposero lo studio del trasferimento delle officine Artificieri-Pirotecnica e delle officine meccaniche da La Spezia in altra località. Il 10 luglio 1959, con la permuta di terreni con la Edison Volta (oggi ENEL), si identificò in Aulla la zona adatta per la costruzione del nuovo Stabilimento, che iniziò la sua piena attività il 10 aprile 1966. Un anno dopo anche il distaccamento Marinai, già avente sede in S. Bartolomeo, trovò una confortevole sistemazione nelle nuove strutture logistiche di Aulla costruite da Marigenimil, mentre rimase a La Spezia, ad immediato contatto delle Unità Navali, la vecchia Polveriera di Vallegrande. Nel 1983 lo Stabilimento venne rinominato "Marimuni".

    Nel 1998, con decreto interministeriale, il Marimuni viene ristrutturato tramite l'istituzione del Centro Interforze Munizionamento Avanzato, con compiti di natura tecnico-industriale, mentre le attività di natura tecnico-operativa vengono temporaneamente affidate alla Divisione Operativa, coesistente con il C.I.M.A., in attesa dell'istituzione della Direzione di Munizionamento M.M. di Cà Moncelo. Il decreto sancisce anche il passaggio al C.I.M.A. delle competenze manutentive sui siluri da esercizio, sulle cariche di controminamento e sulle mine subacquee.

    Nel 2004 un successivo decreto sancisce la definitiva soppressione del Marimuni Aulla a favore del C.I.M.A. e la costituzione della Diremuni Ca' Moncelo.

    Dal 01.06.2016, con Decreto Ministeriale, è entrata in vigore la nuova tabella organica che ha modificato l'Organigramma del Centro, "assorbendo" all'interno del CIMA la "Diremuni Cà Moncelo".

    https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/pilastro-logistico/log_amm/cima/Pagine/Cennistorici.aspx

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