Subito dopo l’8 settembre 1943 entra in contatto con elementi della Resistenza sanremese e
inizia un’intensa attività cospirativa e propagandistica. Nel luglio 1944, il Pci e il Psiup costituiscono il Cln di San Martino nella periferia di Sanremo, e Mascia ne viene nominato segretario. Più tardi il Cln di San Martino estende la propria attività a tutto il territorio comunale e, nel mese di ottobre, anche a seguito dell’arresto di numerosi dirigenti, viene
riconosciuto ufficialmente come Cln cittadino.
Dal gennaio 1945 Mascia è segretario del Cln sanremese occupandosi degli affari generali,
dell’assistenza e della stampa e propaganda. Il 9 febbraio partecipa all’incontro di Beusi fra
i comandanti delle formazioni garibaldine, gli ufficiali della missione alleata e i rappresentanti dei Cln di Imperia e Sanremo, durante il quale sono discussi i problemi relativi alla collaborazione fra città e montagna, le questioni relative alla situazione politica e partitica, all’amministrazione pubblica e all’assegnazione delle cariche al momento della Liberazione. Collabora anche a tredici numeri della “Voce della Democrazia”, organo del Cln circondariale, uscito da gennaio all’aprile 1945. Dopo la Liberazione cura la pubblicazione del volume L’epopea dell’esercito scalzo, raccolta di testimonianze, documenti e cronache degli avvenimenti che hanno caratterizzato la guerra partigiana nell’estremo ponente ligure.
Fonte: Gimelli, Franco, Battifora, Paolo, "Dizionario della Resistenza in Liguria", DeFerrari Editore, Genova 2021, p.270