Partigiano di Ormea (CN), catturato attorno al 13/01/1945 per sospetta appartenenza a bande partigiane dai tedeschi della compagnia 05555B del ten. Wilhelm Dexheimer, consigliere di Stato a Colonia. Durante l'interrogatorio confessa l'appartenenza alle bande armate badogliane, sostiene di aver agevolato più volte i soldati tedeschi prigionieri dei partigiani e di aver abbandonato la banda dal maggio dell'anno prima. All'accusa di continuare a farne parte ribatte di essersi dovuto nascondere per mesi nei boschi di Bossea (CN) in quanto varie bande ne avevano decretato la fucilazione. Aggiunge che, in caso di grazia, è pronto a combattere come soldato tra le fila tedesche, ma preferisce la fucilazione al servizio in un reparto fascista. Emerge anche una precedente minaccia a mano armata da parte del Merlino nei confronti del Bovolo (?), ex podestà di Pieve di Teco, per costringerlo a lasciar ritirare della farina dai partigiani. Alcuni giorni dopo l'interrogatorio lo si vede camminare per strada verso Ormea scortato da guardie tedesche e probabilmente ammanettato dopo la condanna a morte nei giorni attorno al 25/01; viene infine fucilato a Pieve di Teco.
Fonte: testimonianza dattioscritta rilasciata da Giurco Ennio (Emilio), contenuta nel fondo Cln Imperia, busta Cln I B 111, fasc. 1 "Cln Ormea", conservato presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.