Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (Mvsn)

  • Storia

    La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (in acronimo MVSN, spesso genericamente identificata con la locuzione "Camicie Nere" a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa, come spesso indicato anche nella storiografia non italiana), è stato un corpo di gendarmeria a ordinamento militare e dal 1924 una forza armata dell'Italia fascista.
    La sua fondazione fu decisa e annunciata dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre 1922 presieduto da Benito Mussolini e decretata dal re Vittorio Emanuele III con regio decreto-legge il 14 gennaio 1923, n. 31 (poi convertito in legge il 17 aprile 1925) entrato in vigore il 1º febbraio 1923; essa accorpò la disciolta Milizia dei Sempre pronti per la Patria e per il Re dell'Associazione Nazionalista Italiana.
    Dal 1927, l'arruolamento nella MVSN costituì l'atto finale della leva fascista, parallelamente all'iscrizione al Partito Nazionale Fascista, con l'adozione del saluto romano.
    Inizialmente pensata come milizia a uso esclusivo del PNF (rispondeva solo al Presidente del Consiglio dei Ministri e a lui solo era dovuto il giuramento, in contrasto con l'obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo con la "costituzionalizzazione" del fascismo e divenendo forza armata, con un evidente contrasto con il Regio Esercito, perse la sua esclusività nei compiti e finì col affiancarsi quasi del tutto con le altre forze armate.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Milizia_Volontaria_per_la_Sicurezza_Nazionale