L'antesignano del Ministero della Difesa è il ministero di guerra e marina nel Regno di Sardegna, fino a quando nel 1850 fu diviso nel Ministero della Guerra, competente per il Regio esercito, perdendo le competenze sulla Marina, che divenne Ministero nel 1860. Con l'unità d'Italia nel 1861, nel governo Cavour IV furono confermati i ministeri della Guerra e della marina, similmente alle altre compagini governative europee e non solo. Il 30 agosto 1925 il governo Mussolini istituì il terzo dicastero militare: il Ministero dell'Aeronautica, completando la creazione dei ministeri che sovrintendevano alle forze armate italiane. Il Ministero dell'aeronautica venne retto quasi ininterrottamente dallo stesso Mussolini dalla creazione alla caduta del fascismo nel 1943, tranne nel periodo dal 1929 al 1933, durante il quale venne guidato da Italo Balbo. Durante la RSI fu creato il Ministero della Difesa nazionale. Il Decreto del Capo provvisorio dello Stato 4 febbraio 1947, n. 17, emanato durante il governo De Gasperi III, stabilì la riunione in un unico Ministero della Difesa dei precedenti Ministeri della Guerra, della Marina militare e dell'Aeronautica che, con propri ordinamenti e in modo autonomo, avevano fino ad allora presieduto ai compiti organizzativi della difesa militare dello stato. I provvedimenti che hanno poi completato l'effettiva unificazione del Ministero della Difesa sono stati la legge 12 dicembre 1962, n. 1862 ("Delega al Governo per il riordinamento del Ministero della Difesa e degli Stati maggiori e per la revisione delle leggi sul reclutamento e della circoscrizione dei tribunali militari territoriali"), e la legge 2 ottobre 1964, n. 1058 ("Rinnovo della delega al Governo per l'emanazione di norme relative al riordinamento del Ministero della difesa e degli Stati maggiori, e delega per il riordinamento delle carriere e delle categorie e per la revisione degli organici del personale civile"), con cui tale delega fu rinnovata ed estesa al personale civile per adeguare i ruoli alle esigenze derivanti dall'organizzazione degli uffici dei servizi centrali e periferici, nonché degli stabilimenti e arsenali militari.