Miroglio, Augusto, (Barese)

  • Biografia

    Segretario della Federazione del Pci di Imperia, I Zona Operativa Liguria. Sostituisce Carlo de Lucis (Mario) nell'aprile del 1944. Miroglio è inoltre addetto alla stampa clandestina locale. E' autore del volume Venti mesi contro venti anni (Quando la ribellione è dovere), Farigliano, Milano Stampa 1968 [II edizione completata e aggiornata].

    . Nel Fondo Cln Imperia, busta I 116, fascicolo "Cln e Partiti settembre 1944", sottofascicolo "Giorni 11-20" conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova, è disponibile copia statica e originale della sua comunicazione inviata il 12/09/1944 al Triumvirato Insurrezionale della Liguria ed alla direzione del Pci con richiesta di esonero dalla sua attuale carica a seguito di continue critiche nei confronti del suo operato.
    Nel medesimo fondo e busta, fascicolo "Cln e partiti ottobre 1944", sottofascicolo "Giorni 1-10" è inoltre disponibile copia statica della lettera manoscritta che Miroglio ha inviato al Pci di Imperia il 07/10/1944 e contenente scuse per il suo comportamento, dettato da quelle che aveva percepito come offese personali ora superate.
    Di tale lettera di scuse se ne parla positivamente anche nella comunicazione originale del 17/10/1944 tra il Triumvirato Insurrezionale della Liguria ed il Pci di Imperia, custodita nel medesimo fondo, busta e fascicolo, sottofascicolo "Giorni 11-20": [...] "Vi comunichiamo (e crediamo che vi farà piacere) che Barese ha modificato le sue opinioni e i suoi concetti e verso i compagni della Fed. Ia e verso Michele e specialmente riguardo al T.I. Dopo varie e serie discussioni con lui, che lo hanno richiamato alla piena realtà e lo hanno posto di fronte a gravi responsabilità, egli ha riconosciuto completamente i suoi errori e le sue posizioni non solo sbagliate, ma indegne per un membro di partito, a voce e per iscritto si è fatta un'ampia autocritica ed ha dato assicurazione di voler mettersi al lavoro per il partito; egli ha scritto una lettera anche ai compagni della Fed. Ia, molto buona, dove riconosceva i propri errori e il suo cattivo contegno tenuto verso i compagni, facendosi molta autocritica [...]".