La Resistenza ligure ha rapporti con gli Alleati fin dall’autunno 1943, tramite l’organizzazione Otto di Ottorino Balduzzi (Otto) e poi attraverso varie missioni informative dell’Oss americano dotate di radio e con personale italiano. A partire dall’estate 1944 sono attive in Liguria alcune missioni di collegamento composte da personale britannico e americano, incaricate di rifornire i partigiani e, nei limiti del possibile, di indirizzare la loro azione verso gli obiettivi militari fissati dai comandi alleati. Il 12 agosto viene paracadutata nell’area di Genova la missione dell’Oss Walla Walla, comandata dal capitano William Wheeler, che collabora con le formazioni della VI Zona. Alla fine di dicembre Walla Walla ripassa il fronte via terra, ma ben presto viene rimpiazzata da due missioni, una dell’Oss e l’altra del Soe britannico, lanciate il 18 gennaio 1945. La missione americana Peedee, comandata dal capitano Leslie Vanoncini (Van), ha il compito di armare e addestrare i partigiani, mentre quella britannica, denominata Clover, aveva anche l’incarico di prevenire i sabotaggi e mantenere l’ordine pubblico al momento della ritirata tedesca, garantendo un pacifico passaggio di poteri tra partigiani e autorità militari alleate. I due principali membri della missione britannica, Peter McMullen e Basil Davidson, prendono contatto con il comando della VI Zona, con il Cln ligure e con il Comando militare regionale, contribuendo a delineare le direttive generali per l’insurrezione genovese. Nello spezzino opera invece dall’inizio di agosto 1944 la missione del Soe Blundell Violet , guidata dal maggiore Gordon Lett, un ex prigioniero presente nell’area fin dall’autunno precedente, e poi dal maggiore Henderson. Presso la colonna Gl si registra anche la presenza di una missione dell’Oss con personale italiano guidata prima da Antonio Cambriglia (Cesare) e poi da Gino Boschi. A Savona i contatti tra partigiani e alleati avrebbero dovuto essere assicurati dal capitano britannico Irving Bell, paracadutato il 9 dicembre 1944 nei pressi di Frabosa (Cuneo), ma essendo stato catturato poco dopo il suo arrivo nel savonese viene sostituito dal maggiore V. R. Johnston, paracadutato nell’area di Genova il 21 marzo 1945 per poi raggiungere le formazioni savonesi. Nell’imperiese, a partire dall’autunno 1944, collaborano con l’Oss Giulio Pedretti (Corsaro), Pasquale Corradi (Pascalin) e Stefano Carabalona (Leo), i quali riescono a creare un’organizzazione clandestina per la trasmissione di informazioni e l’assistenza ai militari alleati e ai partigiani che intendevano riparare in Francia. Infine il 6 gennaio 1945 sbarca sulla costa di Vallecrosia la missione Chimpanzee del Soe, formata dal capitano Robert Bentley (Bob) e dal radiotelegrafista John Mac Dougall (Mac), che all’inizio è soprattutto impegnata nel sottrarsi alla cattura. Pur incontrando grandi difficoltà nel rifornire i partigiani, la missione di Bob si occupa con un certo successo di operazioni antisabotaggio e di gestire i rapporti tra partigiani e Alleati nei giorni della Liberazione.
Dizionario della Resistenza in Liguria, (a cura di) F. Gimelli, P. Battifora, De Ferrari, Genova, 2008