Le seguenti informazioni sono tratte da un testo dattiloscritto sd sull'attività filopartigiana del sacerdote durante la lotta di Resistenza reperibile nel Fondo "CLN Provinciale di Imperia", busta I-105, fascicolo n.3 "Cln Sanremo 1945 - Marzo" e conservato presso l'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea -ILSREC- di Genova.
Dopo l'8 settembre 1943 una grande quantità di militari sbandati si rivolsero a monsignor Luigi Boccadoro, parroco della chiesa di San Siro a Sanremo, per riceverne aiuto e consiglio; si provvide ad avviarne parte alle loro case e parte ai monti per organizzare la Resistenza. Nel frattempo stavano avvenendo i primi contatti con l'ingegner Casella per la costituzione di un Cln cittadino comprendente tutti i partiti e, negli ultimi mesi del 1943, era venuto da Genova Renato Negri (Renato II) a cercare ospitalità a San Siro durante la tessitura dei contatti con gli antifascisti locali. In dicembre Don Boccadoro venne avvisato dell'intenzione di deportarlo in Germania ma fu salvato da un energico intervento presso il console Bussi e anche grazie a dei documenti falsi. La chiesa di San Siro era divenuta ufficialmente un centro di resistenza: qui avvennero i primi contatti con i membri costituenti del Cln sanremese nei primi mesi del 1944. Boccadoro venne introdotto nella cerchia di Gino Dani (Capitano Franco) e, insieme a Giovanni Bellone, realizzarono un quartier generale in chiesa ed effettuarono numerosi viaggi in montagna per prendere contatto con i comandanti Vittorio Guglielmo (Vittò) e Nino Siccardi (Curto).
Il Cln venne infine varato dentro il negozio di Alfredo Cremieux (Pietro) e proseguì la sua attività organizzativa in contatto con le truppe autonome di Candido Bertassi (Capitano Umberto), le formazioni Garibaldi e Matteotti e le Sap cittadine Giustizia e Libertà. A fine agosto Bellone fu sorpreso dall'Ufficio Politico Investigativo -UPI- in una riunione clandestina ma liberato per intervento della sig.ra Campi; fu nuovamente arrestato due mesi dopo e nell'interrogatorio l'UPI dimostrò di essere a conoscenza del movimento clandestino.
Nel frattempo Boccadoro aveva continuato a mantenere i contatti con diversi uomini sospettati e bande nell'entroterra, svolgendo inoltre opera di collegamento con i prigionieri detenuti a Villa Åberg di Sanremo, storpiata anche in Auberg, Ober o Auber. Il sacerdote venne arrestato il 19 ottobre 1944 e tenuto in ostaggio fino a natale dalle SS tedesche. A lui arrivava regolarmente Bellone, che riusciva ad ottenere preziose informazioni negli ambienti della locale GNR. Con questo evento si dissolse il movimento che faceva capo a detti uomini ma non la loro attività: Bellone rimase alloggiato nella canonica di San Siro, da dove riuscì a sfuggire al terzo arresto nel febbraio 1945, mentre una volta liberato Boccadoro riprese i contatti con il nuovo Cln e compì opere umanitarie prestandosi allo scambio di prigionieri tra partigiani e GNR.