Nave “Pommern-Belain d’Esnambuc”

  • Storia

    La nave "Pommern-Belain d'Esnambuc" è stata varata nel 1939 nei cantieri norvegesi di Fredrikstad per conto della Compagnie Générale Transatlantique francese con il nome di "Pierre Belain d'Esnambuc", storico corsaro della Martinica. Presenta una stazza di 3040 tonnellate, lunga 102 metri e larga 14. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, armata con sei bocche da fuoco, viene destinata a scortare i convogli diretti ai porti del Nordafrica. Il 16 dicembre 1942 la nave è ceduta ai tedeschi e presa in consegna dalla Kriegsmarine, che ne potenzia l'armamento dotandola di 3 cannoni da 105.3, di 16 mitragliere da 20 mm, di granate di profondità e di 204 mine. Riceve la sigla "S.G.7" con mansioni operative di posamine ed è ribattezzata con il nome da combattimento "Pommern". Dal luglio 1943 è attiva nel Golfo del Leone ed evita per un soffio tre siluri di un sottomarino inglese. Pochi giorni dopo viene trasferita nel Tirreno ed aggregata alla flottiglia di base a La Spezia. Il 5 ottobre 1943 è l'ultimo giorno di operazioni del posamine: da poco meno di un mese l'Italia ha ottenuto l'armistizio dagli angoamericani e ha dichiarato guerra alla Germania sua ex alleata; alle ore 08.45 la nave urta una mina italiana e si inabissa in pochi minuti davanti a Santo Stefano al Mare (IM).

    Fonte: Un articolo de "La Stampa" numero ignoto, 02/04/2008, traccia la sintesi della storia della nave ed è reperibile nel Fondo Cln Imperia, busta I 112, fascicolo "Riva e Santo Stefano" conservato nell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Ilsrec, di Genova.